Reggio Calabria. SOS Save our students. Poche parole, un acronimo, per affrontare uno dei temi più importanti, ma forse meno considerati, che riguardano la società giovanile odierna: quello della dispersione scolastica. È stato stimato, infatti, che nella sola città di Reggio Calabria, durante l’anno scolastico più di quattrocento studenti abbandonano la scuola. Le ragioni di questo fenomeno latente possono essere riscontrate in diversi fattori, tra i quali la predisposizione giovanile a respingere l’insegnamento, la sensazione di disagio all’interno della scuola non per l’istituzione quale è, ma per il rapporto tra docenti e studente e tra gli studenti stessi, il contesto sociale in cui i ragazzi vivono. Non bisogna nemmeno sottovalutare l’indisposizione dei giovani d’oggi al sacrificio, alimentata dal fatto che molto spesso le scelte dei ragazzi non sono orientate in base alle proprie attitudini e capacità, ma rispetto ad un’«eredità» genitoriale.
Nella consapevolezza di questo problema diffuso, il settore delle associazioni e delle cooperative sociali e gli istituti scolastici della città si sono riuniti in una comunione di intenti al fine di collaborare, con le famiglie e gli stakeholders, per combattere la dispersione scolastica, affrontando il disagio e cercando di intervenire sulle cause.
La prima linea di intervento è rivolta agli insegnanti che, come spesso accade, sono demotivati e, nel loro lavoro, trasmettono solo nozioni ma non la passione per lo studio e la conoscenza. Il secondo intervento, invece, è orientato a tutti gli studenti, con maggiore riguardo nei confronti dei soggetti più a rischio di diventare la manovalanza della criminalità organizzata, al fine di farli sentire a loro agio e renderli partecipi nella e per la scuola.
L’importanza di questo progetto, promosso dall’Associazione Azimut, in collaborazione con Fondazione per il Sud, e presentato quest’oggi nella Sala Biblioteca del Palazzo della Provincia, in presenza del Presidente Giuseppe Raffa, dell’Assessore alla Cultura e alla Legalità Eduardo Lamberti Castronuovo, e di alcuni rappresentati delle scuole e delle associazioni partner al progetto, sta nel fatto che si è manifestata così la necessità di cambiare rotta nel mondo dell’istruzione: si deve stravolgere la logica del marketing fatta propria dagli istituti scolastici per accaparrarsi iscrizioni, in favore della valorizzazione delle attitudini dei ragazzi e di un’offerta formativa congeniale per formare gli studenti del domani, futuri lavoratori.
Nell’ambito dell’iniziativa, che avrà durata biennale, il prossimo appuntamento è previsto per il 20-21 ottobre 2011 in occasione di un laboratorio di idee aperto a chiunque fosse interessato per riflettere e discutere sul seguente tema «A scuola vorrei che… Idee e proposte per una scuola a misura di tutti».
Elisa Cristiano