Provincia. Morabito (PD) risponde a Saletta: “Solo lui non si è accorto delle spaccature nella maggioranza di centrodestra”

Reggio Calabria. “Excusatio non petita accusatio manifesta”. Questa la risposta a caldo del capogruppo provinciale del Partito Democratico, Giuseppe Morabito, al vicepresidente del Consiglio provinciale e capogruppo della Lista “Scopelliti Presidente,” Giuseppe Saletta. “Tranquillizzo il collega di Consiglio, avvocato Giuseppe Saletta, rassicurandolo – prosegue il capogruppo PD – che noi della minoranza tranquilli lo siamo già, né potremmo essere euforici, avendo a cuore il bene dei cittadini, se ad appena quattro mesi dalle elezioni, l’attuale maggioranza avesse problemi di tenuta. Riteniamo che il presidente Raffa abbia ottenuto dall’elettorato una maggioranza che dovrebbe consentirgli di amministrare tranquillamente e senza difficoltà”. “Per quanto riguarda, poi, la minoranza di centro sinistra, come ho detto altre volte – rammenta l’ex presidente della Provincia – è chiaro che farà la minoranza, senza sconti, con lealtà e senza posizioni preconcette, guardando agli interessi della collettività, ed avendo ben chiare la differenze di ruoli”. “Ma sulla seduta del Consiglio provinciale del 20 settembre – sottolinea l’avvocato Morabito – negare l’evidenza mi sembra davvero troppo. Basta rivedere il verbale di quella seduta per avere conferma delle spaccature e delle difficoltà che si agitano all’interno della maggioranza di centrodestra. Non sta a me determinare l’origine ed i motivi di queste irritazioni. C’è il dato certo di una serie di assenze, tra i banchi del centrodestra, che quel giorno pesavano come macigni ed altrettanto pesanti risultavano le prese di posizione di alcuni consiglieri, francamente molto critiche, che alla fine motivavano il loro voto favorevole per mera “disciplina di partito. Delle due l’una. O il vice presidente Saletta non si è accorto di quanto avvenuto in Aula martedì scorso, oppure cerca senza successo, di negare l’evidenza. Accusando me e l’intera opposizione, la sola che responsabilmente è rimasta in aula, ed ha consentito il proseguimento dei lavori, di aver capito male, cercando di spostare l’attenzione dai veri problemi esistenti nella sua coalizione”. “Quanto poi alla presunta intenzione del sottoscritto di voler delegittimare il segretario generaleAntonino Minicuci, niente di più falso” – rimarca Morabito ricordando di non aver condiviso solo un parere espresso dallo stesso, inerente l’ordine del giorno relativo alle modifiche di Statuto della Svi.Pro.re. “Ma tutto questo riguarda la legittima convinzione di ciascuno di noi e nulla ha a che fare con la stima e la considerazione professionale e umana con il dottor Minicuci, che ritengo sia reciproca”. “Credo, però, che la mia proposta di chiedere sull’argomento in discussione (in relazione alla nomina dei componenti del C.d.A. della Svi.Pro.Re.) un parere all’U.P.I. (Unione Province Italiane), fosse garanzia per tutto il Consiglio, che sull’argomento era stato chiamato ad esprimersi”. “Si poteva procedere alle nomine senza il voto del Consiglio Provinciale?” si chiede l’avvocato Morabito. “Questa è l’opinione della maggioranza. Ma avendo convocato il Consiglio, perché si esprimesse e votasse, ha legittimato una discussione che credo sia stata serena e costruttiva e che va nella direzione di quanto auspicato dal collega Saletta”. “Se poi è mancata la maggioranza richiesta – precisa ancora il capogruppo PD – non è un nostro problema. Noi siamo rimasti in aula e abbiamo votato contro così come avevamo annunciato”. “Quanto, infine, alla richiesta di Saletta, a cui ricordo che su sei sedute di consiglio sono stato presente quattro volte, perché io metta a disposizione del Consiglio provinciale l’esperienza maturata da Presidente della Provincia, ebbene – ricorda Morabito – è proprio quello che ho tentato di fare, difendendo lo Statuto della Svi.Pro.Re. votato all’unanimità dal passato consiglio provinciale e che prevedeva, nella logica del rispetto dei ruoli, che dei tre componenti del C.d.A. della Svi.Pro.Re., uno con funzione di presidente o di amministratore lo nominasse il presidente della Provincia e gli altri due fossero eletti dal Consiglio Provinciale, uno per la maggioranza e uno per la minoranza, con votazione separata. Non avremmo avuto nulla da ridire, e lo abbiamo ripetutamente puntualizzato, se il presidente Raffa – conclude  Morabito – avesse deciso di nominare intanto il componente di sua stretta competenza attribuendogli le funzioni previste dallo Statuto. Questa, secondo noi, è fare opposizione costruttiva. Il resto sono chiacchiere!”.-

 

 

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