Rossano (Cosenza). Il Governatore Scopelliti e la Calabria su “L’Unità Europea”. Una delle più prestigiose riviste internazionali dei federalisti, fondata da Altiero Spinelli nel 1943, si occupa della decima edizione dell’Euromed Meeting, la scuola estiva promossa da Otto Torri, con il patrocinio del Ministero della Gioventù e della Regione Calabria, dedicata alla primavera araba e diretta, quest’anno, da Giorgio Anselmi.
Ampio spazio è dedicato proprio all’intervento del Presidente della Giunta Regionale della Calabria, in occasione della stesura, da parte degli studenti stranieri, del Memorandum di Rossano, a Palazzo San Bernardino, l’1 settembre. Tra gli altri, erano presenti all’incontro, anche il sindaco Antoniotti, il deputato Dima e il Consigliere regionale Caputo.
“L’idea di costruire e consolidare relazioni con il bacino del Mediterraneo – aveva esordito Scopelliti rivolgendosi alla numerosa platea – significa favorire anzi tutto l’utile contatto tra la Calabria con tutti gli altri Paesi. L’obiettivo è recuperare buone pratiche, conseguire risultati importanti, in tutti i settori, a partire dal governo delle emergenze contemporanee, spesso comuni, connesse all’esigenza di sviluppo sostenibile dei territori. L’idea della crescita – aveva aggiunto il Governatore – parte dal basso e dalla capacità dei sindaci di individuare tematiche e percorsi, tra cui anche la ricerca della pace e le questioni di interesse sociale, che vanno rilanciate attraverso quel mondo giovanile che, come stiamo registrando ormai in tante aree del Pianeta, chiede un cambiamento radicale. È opportuno, fare sintesi con chi sta più a Sud di noi. Intrattenere rapporti con la sponda nord africana, nostra dirimpettaia, per la Calabria è oggi più importante che guardare a Bruxelles”.
Globalizzare la democrazia: la sfida dei prossimi decenni: questo il titolo della relazione affidata a Giorgio Anselmi, nominato quest’anno direttore dell’Ecole d’Eté, a cui aveva già partecipato nelle ultime tre edizioni come segretario del Movimento Federalista Europeo. Dopo aver osservato che i processi in corso impongono di ripensare profondamente il nostro modello di sviluppo, Anselmi ha sottolineato la contraddizione tra un’economia e una società sempre più mondiali e la democrazia, rimasta invece confinata entro i limiti degli Stati e dunque sempre più asfittica ed impotente. “Si tratta allora, attraverso il federalismo, di globalizzare – ha concluso – anche la democrazia, creando finalmente la Federazione europea, promuovendo l’evoluzione in senso federale delle organizzazioni regionali, come la Lega Araba e l’Unione Africana, e avviando la trasformazione della stessa Onu”.
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