Catanzaro. L’evento scientifico si terrà a Reggio Calabria dal 12 al 14 ottobre prossimi nella sala Calipari del Consiglio regionale, ma la scelta di Crotone come sede di presentazione è legata anche alle diverse questioni che l’Agenzia sta affrontando sul territorio crotonese.
Giovedì 6 ottobre 2011, alle ore 11:00, nei locali del Dipartimento provinciale di Crotone dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal) – Via Enrico Fermi, località Passovecchio – si terrà la conferenza stampa di presentazione del Convegno Nazionale di Radioprotezione. Alla conferenza stampa prenderanno parte l’assessore regionale all’Ambiente, on.le Francesco Pugliano, il presidente dell’Arpacal, prof. Marisa Fagà, il commissario dell’Arpacal, dr.ssa Sabrina Santagati, il delegato dell’Associazione Italiana di Radioprotezione (Airp), nonché segretario scientifico del Convengo, dr. Salvatore Procopio.
«Tra le matrici ambientali di riferimento di cui Arpacal si occupa nelle sue attività di monitoraggio e controllo – commenta il presidente dell’Arpacal, prof.ssa Marisa Fagà – le radiazioni nell’ambiente, siano esse di origine naturale o artificiale, hanno assunto un grado di importanza decisiva. La cultura della radioprotezione ha, quindi, bisogno di momenti di sintesi in cui hanno modo di confrontarsi vari aspetti che vanno dalla radioprotezione dell’ambiente, alla radiobiologia, ai metodi di misura e di monitoraggio, alla gestione dei rifiuti radioattivi, alle radiazioni non ionizzanti. Il convegno che si terrà a Reggio Calabria, con l’Arpacal e l’assessorato all’Ambiente della Regione organizzatori insieme all’Airp, è uno dei momenti più importanti e attesi dalla comunità scientifica nazionale e internazionale».
«Anche la scelta di Crotone, come sede di presentazione alla stampa del convegno, non è casuale. Quella crotonese, infatti – conclude Fagà – è una delle aree più sensibili in Calabria nella vasta materia della radioprotezione e l’Arpacal è stata impegnata, e continua a esserlo, nelle attività di monitoraggio del territorio crotonese anche dai fattori di rischio classificabili in questa matrice ambientale”.
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