Reggio Calabria. Giuseppe Minnella, segretario provinciale MSI-Fiamma Tricolore, interviene sulla crisi AnsaldoBreda.
“Che l’AnsaldoBreda non goda di buona salute lo si sapeva da tempi non sospetti, fummo proprio noi missini ad annunciare più di tre anni fa la crisi che stava investendo la società ferroviaria del gruppo FinMeccanica. Ma catastrofici allarmismi e tragiche profezie, che hanno più l’amaro gusto della propaganda politica alla delirante ricerca di un nemico per dare senso e significato alla propria (in)esistenza, non sono né una corretta analisi né la soluzione al problema. Vorremmo spiegare a Lorenzo Fascì dei Comunisti Italiani, che il governatore Scopelliti non è un dirigente né un azionista di AnsaldoBreda e che il famoso “modello Reggio” non è un piano industriale per il risanamento di detta azienda, quindi risulta pretestuoso e fuorviante, nonché ridicolo, cercare in questi la causa della crisi AnsaldoBreda. La politica piuttosto, e lo ripetiamo da anni, deve responsabilmente stringersi attorno ai dipendenti dell’ex-OMECA ed alle loro famiglie per cercare insieme alle parti sociali ed al management di AnsaldoBreda di garantire ancora sviluppo e futuro allo stabilimento. Per fare questo occorre però rigettare l’idea che le ex-OMECA debbano essere solo una grossa officina, una filiale del gruppo dal quale escono solo freddi treni, tanti treni a dire la verità. Le ex-OMECA non devono essere più concepite come uno strumento per le politiche assistenziali, spesso guidate da logiche clientelari, che hanno solo umiliato più che sostenuto il Meridione, ma piuttosto devono diventare una reale risorsa economica ed occupazionale per la città di Reggio Calabria. Occorre, allora, che politica, parti sociali ed azienda si alleino per la costruzione di un nuovo e serio piano di investimenti atto a rendere lo stabilimento ed i suoi prodotti sempre più competitivi sul mercato, su un mercato, quello del rotabile ferroviario, sempre più in crescita. Investimenti che devono puntare a migliorare l’ambiente di lavoro attraverso l’aggiornamento e l’adeguamento di spazi ed attrezzature, ma soprattutto investimenti che puntino a valorizzare le proprie risorse umane. Potenziare, quindi, lo stabilimento reggino da mera carrozzeria a polo di ricerca e sviluppo attraverso il potenziamento e la creazione di alcuni enti aziendali fondamentali e strategici quali un ufficio acquisti e soprattutto una progettazione, riuscendo a coinvolgere anche le facoltà di Architettura ed Ingegneria delle Università “Mediterranea” di Reggio Calabria e “della Calabria” di Cosenza. Infine, sarà fondamentale costituire attorno alle ex-OMECA una forte rete di indotto di piccoli e medi fornitori. In questa prospettiva invochiamo l’applicazione dell’art. 46 della Costituzione Italiana, il quale prevede la socializzazione delle imprese attraverso la partecipazione diretta alla gestione ed agli utili dell’azienda, ed auspichiamo un proficuo e continuo incontro fra gli enti di Comune e Provincia di Reggio Calabria, Regione Calabria, sindacati e Confindustria, Università, insieme al management di AnsaldoBreda. Qualcosa si sta già muovendo nelle istituzioni, segno positivo da cogliere con fiducia”.