Lamezia Terme (Catanzaro). I finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia tributaria di Catanzaro, in collaborazione con il Servizio centrale criminalità organizzata (S.C.I.C.O) di Roma e con l’ausilio del Comando provinciale di Vibo Valentia, hanno sottoposto a sequestro beni mobili, immobili, rapporti bancari, quote societarie ed attività economiche per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Lamezia terme su richiesta della Procura della Repubblica, ha confermato appieno le conclusioni cui sono giunti gli investigatori delle Fiamme Gialle al termine di complesse ed articolate indagini economico-patrimoniali delegate dalla medesima Procura lametina. L’attività investigativa che ha portato al sequestro dei beni prende le mosse dall’operazione “Easy money” condotta nel 2009 dallo stesso reparto con il coordinamento della locale Direzione distrettuale antimafia, nel cui ambito furono arrestate 11 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di usura aggravata dal metodo mafioso, estorsione e tentata truffa aggravata in materia di finanziamenti, per un valore complessivo ammontante ad oltre 900.000 euro. Il prosieguo delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e sfociate nell’operazione “Easy money 2” nel mese di ottobre 2010, ha consentito di denunciare all’autorità giudiziaria ulteriori 3 soggetti per i reati di riciclaggio e tentato riciclaggio, nonchè di ricostruire i connessi flussi finanziari, pervenendo all’individuazione di 2 lussuosi appartamenti a Miami, in Florida, negli Stati Uniti circostanza poi confermata da una specifica rogatoria – e di sequestrare due società operanti nella Repubblica di San Marino. Su specifica delega della Procura della Repubblica lametina sono stati eseguiti ulteriori accertamenti di natura patrimoniale sul conto di altri 31 soggetti coinvolti nell’ambito dell’operazione “Easy money”, che hanno portato all’odierno sequestro di autovetture, rapporti bancari, quote societarie, svariate attività economiche operanti nel settore del commercio, dei servizi e dell’impresa boschiva, nonchè di terreni, situati a Curinga e Maida, in provincia di Catanzaro, a Vibo Valentia, Filadelfia, Serra San Bruno e Sorianello, in provincia di Vibo Valentia ed a Roma. Le indagini economico-finanziarie, condotte anche attraverso l’utilizzo di un’applicazione tecnico-informatica sviluppata dallo S.C.I.C.O. denominata “Molecola”, hanno consentito di individuare il patrimonio accumulato da tali soggetti grazie ai proventi dell’attività criminosa, visto che il valore dei beni e delle attività commerciali acquisiti nel tempo è risultato del tutto incompatibile con i redditi ufficialmente dichiarati al fisco. Con l’operazione odierna sale a circa 13 milioni di euro il valore dei beni complessivamente sequestrati dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, a diverso titolo, nelle varie fasi dell’operazione “Easy money”.