Il fisco ha dato il via libera all’articolo 39 comma 12 del decreto legge 98/2011 – convertito dalla legge 111/2011 – che prevede la chiusura delle liti pendenti, cioè la possibilità per tutti i contribuenti di sanare con l’Agenzia delle Entrate le liti che abbiano un valore inferiore a 20 mila euro. Ricordiamo, infatti, che non tutte le liti di valore ridotto possono essere sanate. Inoltre, la norma dispone che restano comunque dovute per intero le somme relative al recupero di aiuti di Stato illegittimi. Per avere un quadro delle esclusioni, occorre ricordare quanto sancito dal comma 12 dell’articolo 39 del Dl 98/2011 il quale ha stabilito che le liti possono essere chiuse se hanno valore non superiore a 20mila euro. La legge stabilisce che le liti definibili sono solamente quelle relative a imposte gestite dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre il fisco fa riferimento al criterio del valore e pertanto è palese che non si potranno definire le liti che non hanno un importo definibile. Rientrano fra queste i casi in cui il contribuente ha impugnato il rifiuto a una richiesta di agevolazioni. C’è da aggiungere anche che restano fuori le cause per rimborsi rifiutati, o esplicitamente o attraverso il meccanismo del silenzio- rifiuto. L’Agenzia, comunque, sta studiando il modo per rivolgersi a tutti ed informare su questa nuova possibilità, indirizzando le lettere in modo da non raggiungere soggetti che non possono accedere alla sanatoria ed evitando così allarmi inutili
I termini di scadenza: Per la chiusura delle liti sarà necessario versare, in unica soluzione, un importo agevolato entro il 30 novembre 2011. La richiesta per la definizione del contenzioso dovrà essere presentata o trasmessa entro il 2 aprile 2012. Le liti fiscali che possono essere definite saranno sospese fino al 30 giugno 2012. Saranno sospesi, sempre fino al 30 giugno 2012, i termini per la proposizione di ricorsi, appelli, controdeduzioni, ricorsi per cassazione, controricorsi e ricorsi in riassunzione, compresi i termini per la costituzione in giudizio.
Cosa versare: Le somme da versare tramite modello F24 per la definizione sono le seguenti:
• 150 euro per la lite inferiore ai 2mila euro
• 10% del valore della lite se l’ultima sentenza è stata favorevole al contribuente
• 50% del valore della lite se l’ultima sentenza è stata favorevole all’Agenzia
• 30% se non c’è stata ancora alcuna sentenza.
Cosa fare: Per chiedere la definizione delle controversie fiscali sarà necessario compilare e presentare o trasmettere all’Agenzia delle Entrate, entro e non oltre il 2 aprile 2012, una domanda utilizzando un modello conforme a quello già approvato il 13 settembre 2011 dal Direttore dell’Agenzia. Inoltre per ciascuna lite fiscale si dovrà presentare una distinta domanda di definizione.
Massimiliano Casto – Tributarista Consulente del Lavoro