Il Papa in Calabria. I Giovani Udc: “L’omelia ci ha regalato speranza e voglia di riscatto”

Lamezia Terme (Catanzaro). “Partendo dall’appello alla formazione, da parte dei cattolici, di una nuova generazione di uomini e di donne capaci di promuovere non tanto gli interessi di parte, ma il bene collettivo, all’esortazione a non cedere mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su sé stessi: Benedetto XVI lascia, a noi calabresi, un importante messaggio ed una forte testimonianza di sincera vicinanza e di vero affetto”. Lo sottolinea il dirigente regionale dei Giovani dell’Udc calabrese, Giovanni Folino, a margine della prima visita pastorale, in Calabria, del Papa. “L’omelia di Sua Santità ha riservato dei momenti di intensa riflessione, offrendoci e regalandoci messaggi di speranza e di esortazione a non arrenderci al pessimismo ed allo scetticismo, risvegliando allo stesso tempo una voglia di riscatto che si appresta ad invadere le coscienze delle nuove generazioni, alle quali è necessario veicolare queste parole di incoraggiamento, trasmettendo, concretamente, quei valori e quegli ideali che rappresentano le uniche colonne portanti per un rinascimento culturale e sociale a cui non possiamo più sottrarci e di cui, in verità, si sente immane bisogno. L’adattarci alle emergenze, ormai, è un atteggiamento che deve lasciare il passo a quel salto di qualità che possa consentirci di proiettarci in un futuro migliore, capace, magari, di garantire prospettive a lungo raggio, partendo dal preservare, così come sottolineato dal Sommo Pontefice, la testimonianza dei valori umani e cristiani profondamente radicati nella fede e nella storia di questo terra e di noi calabresi”. Folino prosegue: “Oggi, indubbiamente, dovremmo tutti essere grati al Papa ed a chi si è adoperato per questa storica visita pastorale, che ci lascia, in dono, maggiori sicurezze nel credere alle nostre intelligenze e nel ricercare le migliori strade per addivenire ad un futuro certamente più roseo, auspicando un impegno sempre maggiore e sempre più tangibile, da parte dei cattolici, per slegarci – e come Giovani Udc non ci stancheremo mai di ripetere questo concetto – dalle catene del malaffare, del qualunquismo, del disinteresse sociale, dell’ignoranza e della povertà. A tal proposito, verrà naturale l’intensificare la nostra attività e la nostra azione affinchè le ragazze ed i ragazzi calabresi prendano coscienza, una volta per tutte, delle proprie potenzialità e possano contribuire, in prima persona, al rilancio della nostra regione, scrollandoci di dosso, al di là delle appartenenze politiche ed uniti dalla fede in Dio, le piaghe della criminalità, della crisi del lavoro e dell’etichetta di ultimi della classe. Dobbiamo reagire con determinazione e con la consapevolezza di avere dalla nostra parte una storia nobile, fatta di sani valori e di ideali autentici”.

 

 

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