Reggio Calabria. Giuseppe Falcomatà, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale, interviene in merito alla “temporanea” sospensione dei lavori relativi alla strada di San Cristoforo.
“Da diverso tempo, ormai, gli abitanti della zona di San Cristoforo si trovano in una situazione di profondo disagio a causa della “temporanea” sospensione dei lavori dell’arteria principale che collega il centro ad alcune zone periferiche della città come Prumo, Cannavò, Vinco, Pavigliana e Mosorrofa. Ad onor del vero non si tratta, come è stato detto nei giorni scorsi, di “pochi giorni”, bensì di circa tre settimane in cui questa periferia è stata letteralmente isolata, cosa che ha comportato danni ingenti non solo per chi quell’arteria la percorre ogni giorno per recarsi al lavoro e per rientrare a casa, ma anche per chi in quella parte di città ci lavora da sempre. Non dimentichiamo, infatti, che insistono, su quel tratto, diversi esercizi commerciali: un tabacchino, un salone da barba, un mini market i quali, oltre ai clienti abituali, sono frequentati anche, e forse soprattutto, da avventori di passaggio. Per non parlare anche di alcune aziende che necessitano della strada libera per il passaggio di camion ed altri mezzi strumentali all’espletamento delle attività lavorative. Tuttavia, al danno si aggiunge la beffa, poiché all’infinito ritardo dei lavori si affiancano altre conseguenze negative. Da alcune segnalazioni degli abitanti si apprende, infatti, che nel corso dei lavori (persi ormai nella notte dei tempi) è stato tranciato un cavo elettrico con la conseguenza che la strada, oltre ad essere, chiusa, è anche buia e soggetta alle scorribande notturne di malviventi. Morale della favola: isolati, al buio ed insicuri. La chiusura della strada e l’isolamento elettrico si sommano ad una situazione di emergenza che il quartiere di San Cristoforo vive da tempo. Sempre sul tratto franato, infatti, insistono numerose buche, mai riparate ed eufemisticamente messe in sicurezza con l’ormai classica rete arancione. Chi risarcirà questi cittadini per i danni che i ritardi nell’esecuzione dei lavori hanno comportato? Chi restituirà loro mesi di gincane per arrivare a casa o sul posto di lavoro? Nessuno. Nondimeno è esercizio politico inutile ed inquietante nascondersi dietro il velo del “non lo sapevo”, poiché chi ha competenza di un settore non può ignorare ciò che in quel settore avviene, o meglio non avviene. La situazione indecorosa e grottesca in cui versa questa zona è il beffardo specchio di un generale e perpetuo statuo di incuria e calamità che da tempo logora Reggio e i reggini. L’auspicio è che i proclami che annunciano l’imminente ripresa dei lavori non rimangano tali”.