Locri (Reggio Calabria). Pietro Marsiglia, l’uomo di 66 anni assassinato poco prima delle 8:30 di stamattina in contrada Melegnano, a Locri, è stato ucciso al culmine di una lite. La vittima era poco distante da una scuola elementare e, lasciata la propria Fiat 500, ha litigato con un persona che gli ha scaricato addosso i cinque colpi di pistola calibro 22 che lo hanno centrato di spalle alle gambe e nella zona lombo-sacrale. Questo è quanto appurato al momento dai Carabinieri della Compagnia di Locri giunti sul posto. Nessuno avrebbe assistito all’omicidio. Marsiglia, cui in passato sono stati contestati reati legati al racket ed all’usura, era stato tratto in arresto negli anni ’80 in relazione al rapimento del commerciante Tullio Fattorusso. Un sequestro che fu attuato il 9 ottobre 1981 e durò fino alla liberazione, avvenuta il 14 marzo 1982 a Sant’Ilario dello Ionio, in seguito al pagamento di un riscatto di 500 milioni di lire. Marsiglia fu condannato con sentenza passata in giudicato a 20 anni di reclusione. L’uomo assassinato stamane, considerato organico alla cosca Cordì, è stato poi tratto in arresto nel 1999 perché accusato, insieme al boss Antonio Cordì, di aver tentato un’estorsione ai danni di un commerciante. Da quella vicenda Marsiglia fu scagionato. Attualmente prestava servizio, in qualità di custode, presso uno stabilimento balneare. L’attenzione dei Carabinieri, coordinati nell’inchiesta dal sostituto procuratore della Repubblica di Locri, Debora Rizza, si sta appuntando sia sulla vita privata della vittima che su un eventuale movente legato alle dinamiche della criminalità organizzata .
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