Carini (Palermo). Nessuna intercettazione ambientale, ma solo i “vecchi” metodi investigativi che, in questo caso, si sono rivelati vincenti. Grazie all’impegno, alla perseveranza ed al tempo profuso in estenuanti attività di indagine condotte all’aperto anche in condizioni meteorologiche avverse, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Carini, sono giunti all’arresto di Angelo Chianello, 37 anni, operaio, e Valeria Colella, di 36 anni, casalinga, abitanti in via Rosolino Pilo. I due coniugi, infatti, sono finiti in manette nella giornata di ieri, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma, nei giorni precedenti all’arresto, si sono infatti appostati, in borghese, in diversi punti strategici di osservazione per tutto il quartiere, a causa delle numerose segnalazioni che erano giunte alla Caserma Carabinieri di Carini da parte di oneste famiglie abitanti in zona, preoccupate per i propri figli. Ed è a seguito di tali timori, manifestati in più circostanze che gli investigatori del Nucleo Operativo della Compagnia cittadina, hanno avviato una prolungata attività di indagine, basata su servizi di osservazione, controllo e pedinamenti di non facile fattività all’interno del quartiere, ricorrendo ad espedienti di varia natura, per non destare sospetti e confondersi tra la popolazione locale. Dopo numerosi giorni, impiegati per l’acquisizione di elementi utili per addivenire ai responsabili della presunta piazza di spaccio di droga, i Carabinieri sono arrivati a restringere il cerchio su un singolo abitato, presso il quale si registrava un via vai di persone, a tutti gli orari del giorno, in particolar modo nella tarda serata. Si trattava, soprattutto soggetti di giovane età, che raggiungevano nei pressi l’abitazione a bordo di ciclomotori e che dopo un breve lasso di tempo dall’ingresso nello stabile, venivano visti fuoriuscirne e dileguarsi rapidamente. Alcuni di essi, tra l’altro, sono stati identificati mediante le targhe dei mezzi in loro possesso e riscontrati quali acquirenti ed assuntori abituali di sostanze stupefacenti. Ulteriori accertamenti hanno permesso di accertare che all’interno dell’edificio risultava abitare Angelo Chianello assieme alla sua consorte, già conosciuto per i suoi precedenti specifici per spaccio di droga. A quel punto, alle prime luci del mattino, gli investigatori, hanno deciso di entrare in azione, con l’ausilio, per il particolare intervento, di una unità specializzata nella ricerca degli stupefacenti del Nucleo Cinofili del Comando Provinciale di Palermo, facendo così irruzione nell’appartamento. Alla presenza dei due coniugi sospettati di gestire il consistente giro d’affari derivante dal traffico illecito di droga, i Carabinieri hanno proceduto alla perquisizione domiciliare dell’abitazione in uso alla coppia. Le perquisizioni hanno permesso di rinvenire una somma in denaro pari a circa 500 euro, suddivisa in banconote di piccolo taglio, rinvenute all’interno di un barattolo custodito dentro una mensola della cucina. Inoltre, l’attività di ricerca è stata estesa anche ad un locale chiuso a chiave che ha consentito l’accesso al terrazzo situato al piano superiore, del quale sono state rinvenute le chiavi, ben occultate all’interno dell’abitazione degli arrestati. La perquisizione, in quest’ultimo locale, ha dato l’esito auspicato, permettendo di dare riscontro a quanto ipotizzato dagli investigatori nel corso delle indagini, rinvenendo così circa 8 chili di hashish suddivisi in panetti dalla consistenza variabile da 50 grammi ad 1 chilo ciascuno, 150 grammi di marijuana, svariate dosi singole di analoghe sostanze già confezionate e pronte per essere spacciate al dettaglio a giovani acquirenti. La sostanza stupefacente immessa sul mercato avrebbe portato nelle casse della coppia ben 40.000 euro, importo che fa certamente riflettere sull’entità del giro d’affari che gravita intorno al traffico illecito di droga Dato l’esito positivo del’operazione antidroga, sulla scorta degli elementi oggettivi di reato raccolti a carico di Chianello e Colella, si è proceduto all’arresto dei due coniugi, per il reato di detenzione illecita di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio. I due, su disposizione della competente autorità giudiziaria che ha coordinato le indagini, sono stati tradotti rispettivamente presso le Case Circondariali “Ucciardone” e “Pagliarelli” di Palermo. Con questa operazione è stato inferto un duro colpo alla sommersa rete di spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope nel circondario carinese, anche se gli investigatori paventano certamente che dietro ad un così appetibile giro d’affari si celi la mano della criminalità organizzata, motivo per il quale le indagini sono tuttora in corso per smascherare l’indegno ed oneroso giro d’affari.
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