Reggio Calabria. Un sistema ormai al collasso per colpa di un governo che si era presentato come quello della sicurezza ma che in realtà ha fallito a 360° gradi. I sindacati del comparto tornano in piazza contro i tagli del governo e stavolta lo fanno con una provocazione: farsi dare dai cittadini i soldi per mettere la benzina alle volanti e agli automezzi utilizzati per i servizi istituzionali.
L’appuntamento è per domani 18 ottobre davanti ai palazzi del potere – Senato, Camera, Palazzo Chigi e presso le Prefetture di molte città. In Calabria le manifestazioni si svolgeranno in tutti i capoluoghi di provincia per denunciare la paralisi del sistema sicurezza: tre anni di tagli al comparto sicurezza, ci hanno portato oggi a non avere più il controllo del territorio.
I rappresentanti sindacali della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, della Polizia Ambientale e Forestale e dei Vigili del Fuoco porteranno in piazza dei bidoni di benzina per lanciare una provocazione; un fac-simile di un’obbligazione per la sicurezza, la legalità e lo sviluppo di questo paese verrà consegnato ai cittadini che effettueranno una donazione sul fondo assistenza del Ministero dell’Interno, finalizzata all’acquisto di carburante. Solo così potremo continuare a far camminare le volanti per il controllo del territorio, gli automezzi per il trasferimento dei detenuti nelle aule di giustizia e quelli i servizi di emergenza della forestale e dei vigili del fuoco. Il fronte sindacale che scenderà in piazza è ampio ed è composto dai sindacati di Polizia di Stato Siulp, Sap, Ugl Polizia, Consap, della Polizia Penitenziaria Sappe, Uil, Fns Cisl, Ugl, della Forestale Sapaf, Ugl, Fesifo, Fns Cisl, Uil e dei Vigili del Fuoco Fns Cisl, Uil, Conapo e Ugl: tutti uniti per denunciare un governo che ha fallito.
Questo esecutivo ha lavorato soltanto sulla sicurezza percepita dimenticandosi di quella reale, che è poi quella che interessa i cittadini, spendendo milioni di euro per “carnevalate” come la mini naja e le passeggiate cittadine dei poliziotti per accompagnare i militari che, come più volte ribadito, sono utili in altri scenari.
Noi non ci stiamo a questa resa incondizionata del governo, scendiamo in piazza per non assumerci la corresponsabilità del collasso del sistema sicurezza. Oltre alle proteste, i sindacati rilanciano la proposta del SAP di unificazione e razionalizzazione delle forze di polizia. Uno spreco che, se eliminato, consentirebbe un recupero di risorse di circa 4-5 miliardi l’anno.
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