Roma in rivolta. Bilanci e conseguenze il giorno dopo

Roma. Sono centinaia gli uomini delle forze di polizia impegnati nell’operazione partita all’alba di ieri e che sta interessando tutte le regioni del Paese. La maxi operazione, coordinata tra Polizia e Carabinieri, mira a individuare i colpevoli degli scontri avvenuti sabato nella capitale.
Secondo il procuratore aggiunto di Roma, Pietro Saviotti, quanto accaduto durante la manifestazione degli “Indignados” è stata opera di: “Condotte violente pianificate e organizzate prima degli scontri. Comportamenti studiati, azioni tattiche e scontri urbani preventivati”.
Sono 12 i manifestanti arrestati sabato scorso a Roma, in flagranza di reato, e che rischiano dai 3 ai 15 anni di reclusione. Tra oggi e domani ci saranno gli interrogatori di garanzia. Parallelamente al fascicolo relativo alle dodici persone arrestate, gli uffici capitolini porteranno avanti un’altra inchiesta per quanto riguarda gli episodi di violenza avvenuti nel corso dello stesso corteo. Incendio, devastazione, lesioni, i reati che saranno esaminati in questo secondo incartamento.
E intanto nei quartieri di Roma devastati dalla furia dei Black Bloc, sembra essere tornata la tranquillità e la normalità. I negozianti di piazza San Giovanni, epicentro degli scontri, riaprono i battenti e molti cercano di quantificare l’entità dei danni subiti. Al risveglio del giorno dopo, infatti, la zona appare sporca e malconcia. Decine le carcasse delle auto incenerite o sventrate,un Mac-Donald e una banca letteralmente distrutte, negozi vari con le vetrine sfondate e muri anneriti dal fumo dei lacrimogeni. Nei bar, per strada, e nei mercati tutti parlano della furia con la quale la battaglia si è svolta. Diversi testimoni affermano: “Una violenza senza senso”,altri ammettono gli attacchi della polizia, convinti però del fatto che andassero fermati in ogni modo. C’è persino chi accusa di scarsa presenza le forze dell’ordine nelle vie adiacenti piazza Re di Roma, zona colpita durante il ritiro dei manifestanti.
Le perquisizioni da parte della Digos e della Questura di Roma sono ancora in corso, ma la caccia ai colpevoli non si ferma alla sola Capitale. Controlli anche a Palermo, Napoli, Torino, Milano, Bologna e Padova, nella speranza di trovare i violenti, colpevoli non solo di aver messo in disordine un’intera città, ma anche di aver rovinato una manifestazione che forse qualcosa di buono ha avuto.

Valerio Bocchino

foto © Alessio Neri – Liberareggio.org


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