Reggio Calabria. All’appuntamento con i giornalisti convocato per le 12 di oggi a Palazzo San Giorgio, sono presenti il sindaco Demetrio Arena e tutti i componenti della Giunta comunale, ad eccezione dell’assessore al Bilancio, Demetrio Berna che è arrivato a conferenza stampa iniziata. Il Primo Cittadino ha toccato tutti i diversi elementi al centro della querelle legata alla situazione finanziaria del Comune ed agli esiti della relazione degli ispettori del ministero dell’Economia e delle Finaze. “Ieri – ha spiegato Arena – pur non essendo stato presente in città perché impegnato a Roma per il problema del nuovo Palazzo di Giustizia, mi sono tenuto in contatto con i miei uffici e ho constatato che si sono verificati degli episodi per i quali io credo che sia opportuno un momento di riflessione. Episodi che rischiano di mettere a repentaglio la coesione sociale della nostra comunità e anche l’ordine pubblico. In circostanze strane, infatti, alcuni dipendenti della Multiservizi, prima 4 o 5, che stazionavano sotto Palazzo San Giorgio, sono stati avvicinati da qualche consigliere che li ha tranquillizzati. Col passare delle ore questa rappresentanza è cresciuta fin quando nel pieno del passeggio serale, lato corso, c’è stata una protesta che non aveva i connotati delle rivendicazioni legittime di chi lavora e dev’essere pagato, e su questo ho sempre espresso la mia solidarietà, ma è stata condotta sulla scotta di quello che è stato il dibattito che si è aperto sulla stampa a seguito della consegna della relazione ministeriale. Un dibattito – ha proseguito il sindaco – che ritengo violento, personalizzato, sopra le righe, ma questo fa parte purtroppo di un andazzo che a livello nazionale, locale, e soprattutto nella nostra città, rischia di portarci a una situazione incontrollabile di disgregazione sociale. Stanotte ho convocato una riunione con i miei collaboratori, stamattina ho letto la rassegna stampa e visto altre manifestazioni.Questo mi ha fatto pensare che ci possa essere qualcuno che voglia trasferire il dibattito politico nelle piazze e nelle strade in un momento di grande difficoltà che il Paese sta attraversando. Poi non ci si deve meravigliare che rispetto a manifestazioni spontanee e pacifiche si infiltri qualcuno che possa violare l’ordine pubblico. Credo che in piccolo ciò possa verificarsi anche da noi, per questo ho indetto la conferenza stampa. Intanto – ha rimarcato Arena – un aspetto va chiarito ed è rappresentato dal fatto che noi non abbiamo mai sottaciuto le dififcoltà del momento, abbiamo sempre detto come intendevamo uscire da una situazione difficile, l’ho detto io personalmente in campagna elettorale, l’ho ribadito specificandolo all’atto del mio insediamento. Oggi noi ci troviamo davanti ad una relazione ministeriale nella quale gli ispettori segnalano dei rilievi relativamente ad operazioni non corrette0, evidenziandole in 22 punti. La sommatoria di questi 22 punti fa circa 170 milioni di euro. Questo è il risultato di una ispezione ministeriale. Nella lettera di trasmissione il ministero ci invita a prendere i dovuti provvedimenti e ad argomentare e giustificare punto per punto. Già nel mio comunicato stampa avevo detto che si sarebbe aperta un’interlocuzione col ministero, in cui noi dobbiamo chiarire e giustificare quei punti. Nessuno ha certificato in 17o milioni il buco del bilancio del Comune. I 170 milioni di euro sono la sommatoria di azioni dichiarate irregolari. Il senso di responsabilità di chi è seduto qui, il mio e della Giunta, è di lavorare e di uscire da questo momento delicato, e ne usciremo. Il mio senso di responsabilità non mi ha portato ad esempio, rispetto a contestazioni che riguardano i dirigenti tutti, a prendere provvedimenti, perché quella è una relazione. Bisogna dare la possibilità ai dirigenti di argomentare le loro ragioni riguardo la percezione dei compensi, non si devono difendere perché non è una sentenza. Sarebbe stato per me molto facile fare l’uomo forte e il “Masaniello” e dire “Siccome emergono gravi irregolarità, intanto, signori dirigenti vi beccate questo provvedimento disciplinare e poi penserò se mandarvi a casa”. Non l’ho fatto perché ritengo che le regole vadano rispettate e le regole vogliono che si risponda. Il senso di responsabilità impone di salvaguardare la stabilità dell’ente. Il Comune deve rimanere in piedi e deve migliorare, uscire da questa situazione e intraprendere un percorso nuovo, che possa permettere di cogliere tutte le opportunità positive per questa città. Nessuno ha fatto terrorismo, nessuno ha giocato su posizioni di difficoltà, mi riferisco ai dirigenti, qualcuno dei quali sarebbe potuto entrare in panico, ritenendo che quel che pensava di percepire legittimamente potesse essere rimesso in gioco. Questo è senso di responsabilità, questo è il nostro modo di approcciare e di agire quotidinamente. Quando l’Amministrazione – ha continuato il Primo Cittadino – ha preso degli impegni, fino ad oggi, li ha mantenuti. Abbiamo convocato le società miste e tenete conto che i tagli imposti comporteranno che da qui a fine anno ci potrebbero essere ritardi nei pagamenti e in ogni caso, abbiamo detto loro, vi garantiamo le liquidazioni delle spettanze da destinare principalmente al pagamento dei dipendenti. Così abbiamo fatto con tutte le società. Questa mattina sono stati firmati i mandati a Leonia e Multiservizi, sono mandati sufficienti a pagare le spettanze dei lavoratori, per cui, per quanto ci riguarda, noi alle società miste abbiamo dato quanto serviva, per lo meno, per pagare gli stipendi. Un altro segnale – ha specificato il sindaco – mi viene dalle difficoltà di interloquire con le maestranze. Da subito sono andato a parlare nelle assemblee. Ho difficoltà ad avere corrette relazioni sindacali in relazione alle diverse società ed ho notato che anche da parte dei sindacati c’è difficoltà di poter trattare in nome e per conto dei dipendenti. A parte l’attenutante rispetto alla giovane vita di queste società, non vorrei che ci possano essere infiltrazioni di tipo politico dovute alla irresponsabilità di qualcuno che pensa di fare battaglie dando addosso ad avversario politico e di qualcuno che si sente più autorevole di sindacato e di istituzioni magari pure la ‘ndrangheta. Ci siamo trovati a dover discutere con gruppetti di dipendenti che dicevano: “O ci pagate o andiamo a bloccare il campionato europeo”. Quando mi sono reso conto che era impossibile continuare un’interlocuzione diretta, ho preferito trattative a livello aziendale. Per quanto riguarda le società miste – ha annunciato Arena – rivedremo le regole, valuteremo la sostenibilità di quei contratti alla luce dei tagli, perché qualcosa è cambiato nei Comuni negli ultimi anni. Quando, da qui a breve, potremo sederci serenamente, non più debitori, potremo discutere, ma tutti gli impegni presi li abbiamo mantenuti. Riguardo alla questione che interessa il Terzo Settore, apprezzo il fatto che i loro rappresentanti si siano uniti scegliendo di stare insieme come unico interlocutore, il che è positivo, perché si discute per tutti, si concerta, però qui vi devo dare dei numeri. Quando ho trovato una manifestazione a Palazzo San Giorgio, senza averne avuto notizia, una manifestazione per la quale è stato scomodato anche l’Arcivescovo, mi è stato consegnato un conto, dalle associazioni unite che evidenziava poco più di 2 milioni di crediti. Abbiamo discusso con molta serenità e spirito costruttivo, evidenziando alcuni aspetti tecnici. Bene, dopo qualche giorno, ho comunicato loro che avendo ricevuto il Comune i finanziamenti della legge 285 avrei preso le risorse, così come si fa, e avrei pagato. Durante l’incontro il rappresentante di queste organizzazioni, la prima richiesta che mi ha fatto è stata: “Vogliamo che sia rispettato il protocollo d’intesa sottoscritto con il suo predecessore”. L’ho reperito, ebbene, non vi sono scritte né date né piani di rientro, ma un impegno, impegno che avevamo già nei fatti adempiuto pur non conoscendo il protocollo. Quando li ho convocati, siccome dai nostri conti, sui 2 milioni che vantano, 1 milione riguarda la legge 285, ho disposto il pagamento di queste spettanze. Abbiamo dimezzato il debito di quel ragggruppamento di organizzazioni, successivamente ho detto che mi impegnavo dal mese di ottobre a pagarli correntemente. Dopo qualche giorno mi è arrivata una lettera in cui era scritto che le condizioni non potevano essere accettate, che non avevo pagato quanto previsto dalla legge 285. Per un problema che ha avuto la tesoreria siamo stati 10 giorni fermi, l’ho spiegato. Per farla breve i mandati sono in banca. Loro hanno replicato: “Non ci sta bene, vogliamo il 30 per cento subito, non avete pagato quanto previsto dalla 285, ci rivolgeremo alla stampa”, e questo nonostante avessi spiegato il perché. Oggi ho letto che hanno fatto una conferenza stampa, non so l’esito, ma ripeto, questo è un ulteriore elemento di come ci stiamo muovendo. Ai miei concittadini dico che l’Amministrazione c’è e va avanti. Dall’inizio dell’anno ha disposto pagamenti per oltre 200 milioni di euro. L’Amministrazione non si ferma, prescinde da chi la governa, l’amore e l’attaccamento per la città prescindono dal colore politico. Questo è ciò che ci ispira quotidianamente nel lavoro. Ecco perchè ho deciso un profilo molto basso nella discussione politica. Voglio tranquillizzare i miei concittadini perchè nei prossimi giorni daremo notizie di quello che è l’esito della dismisisone del patrimonio immobiliare e i dati vanno oltre le più rosee aspettative. Si tratta di denaro fresco che entrerà nelle nostre casse. Miei colleghi del nord, avendo venduto prima, mi hanno manifestato problemi perché non hanno più patrimonio, noi ce l’abbiamo intatto e non è una soluzione mia, non me la sono inventata, è una soluzione che per legge viene imposta ai Comuni nella prospettiva del federalismo e quella imposta ai Comuni, e non è il caso di Reggio, in caso di dissesto. Un Comune deve esserere per 3 anni in deficit per dichiarare dissesto e noi siamo partiti prima di altri rispetto allo scenario federalista. Variabile tempo, è lì che si gioca la partita politica. Il timore che mi ha portato qui- ha rivelato il Primo Cittadino – è che si possa coinvolgere la popolazione, che si possa speculare sui bisogni. Considerato che ci siamo imposti di parlare solo con dati concreti, reali, non come quelli che vengono affissi sui muri e, a proposito di questo, se dovesse succedere qualcosa, ricordiamoci che chi fornisce notizie false che possono compromettere l’ordine pubblico, commette reato. Per carità, libertà di stampa, dibattito politico, finché non succede niente si rimane in questo alveo della bella Italia. Le cifre non le abbiamo mai date noi, perché le cifre noi le diamo sulla base della realtà, non secondo le aspettative di qualcuno. Le daremo aspettando anche i passaggi delle istituzioni che stanno verificando determinate cose, il ministero e la procura, per due cose distinte e separate. Però qui ieri abbiamo ricevuto ufficialmente una relazione da parte della Procura della Repubblica, che ce l’ha trasmessa con una lettera d’accompagnamento. Si riferisce ad uno stralcio, coperto da omissis su indagini in corso, della relazione che gli stessi ispettori ministeriali hanno svolto nell’ambito dell’indagine penale in qualità di CTU, sono altre 190 pagine. Siccome in questa relazione, per la prima volta, viene quantificato un importo che è definito il buco di bilancio, io ritengo che in questo momento sia opportuno renderlo noto. In uno stralcio di questa relazione si legge: “Si può quindi in definitiva quantificare il buco rinvenuto nelle pieghe dei conti del bilancio tra i 75 e gli 80 milioni di euro“. E allora qui ho il dovere di fare una riflessione di carattere politico, perché qualcuno a dicembre aveva proprio ipotizzato e quantificato il buco dando queste cifre. Il presidente Scopelliti aveva ipotizzato in questa cifra l’eventuale importo del bilancio. Una cifra a cui fortunatamente l’Amministrazione Comunale potrà far fronte. Si tratta di una relazione molto più approfondita che non cambia l’approccio, è una CTU, non è la sentenza di un giudice. Oggi la stampa nazionale parla di noi in relazione a due elementi: una relazione ministeriale di ispezione e un avviso di garanzia. Queste cose in Italia determinano il massacro che sta avvenendo sulla stampa. Se, fino ad oggi in Italia questa situazione è stata possibile, oggi è un grave atto di irresponsabilità. In questo momento il nostro Paese dovrebbe pensare a risollevarsi. La mia Amministrazione finora ha dimostrato senso di responsabilità. Se dovesse venire meno, poi non piangiamo rispetto a episodi che oggi riguardano Roma e altre realtà e speriamo non riguardino mai Reggio. Ovviamente tutto quello che riguarda queste relazioni non impedisce il normale iter che noi andremo a fare per il bilancio 2011. Andremo a riequilibrare i conti. Domani in Consiglio comunale si discuterà di tutto, ma è convocato per un passaggio di legge del riequilibrio dei conti del bilancio approvato 20 giorni fa.
Fabio Papalia