Nicolò (PdL): “Mai avuto rapporti con il collaboratore di giustizia Roberto Moio”

Reggio Calabria. Di seguito una dichiarazione del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria Alessandro Nicolò in merito alla deposizione resa ieri dal collaboratore di giustizia Roberto Moio nell’udienza celebrata davanti alla Corte d’Appello di Reggio Calabria nell’ambito del processo “Testamento”

“Leggo nella cronaca di numerose testate di essere stato anch’io attenzionato da un collaboratore di giustizia, tale Roberto Moio, che nella disamina in aula di un processo penale in corso di celebrazione in grado di appello, davanti alla Corte di Reggio Calabria, mi avrebbe menzionato, nei termini, se la resocontazione è conforme al narrato del suddetto, che avrebbe partecipato ad una festa in un locale pubblico nei pressi del Liceo ( sic ! ) Industriale ( di Reggio Calabria ) dopo avermi ( elettoralmente ) aiutato. E con sconcerto, ma con massima serenità, preciso: ho presenziato ad un incontro di routine, peraltro, fisiologico in una campagna elettorale, tenutosi, e non da me organizzato, nel locale pubblico L’Angolo, posto in fregio alla via urbana Emilio Cuzzocrea, nei pressi dell’Istituto Tecnico Industriale Vallauri; ciò è avvenuto nella tarda serata del giorno 25 marzo 2010 – abituato come sono ad annotare tutto – quattro giorni prima quindi della tornata elettorale regionale del 28 e 29 marzo 2010. A questo invito sono arrivato in ritardo, avendo dovuto nella stessa giornata partecipare ad altri incontri e con me c’era il mio staff di collaboratori e sostenitori . Mi sono recato nel detto locale, che al mio arrivo era stato già disertato da molte persone che vi erano convenute, in quanto non avevo potuto essere puntuale. Tale manifestazione era stata organizzata dal movimento politico “Io non ci sto” che ne ha curato l’organizzazione. Presenti numerose persone, consiglieri comunali e circoscrizionali, è stato anche offerto un modesto buffet. L’unico ricordo che mi è rimasto dei convenuti in sala è quello di una simpatica e chiassosa squadra giovanile di calcio, in tuta e scarpette. Come mio costume ho porto un saluto ai presenti ed ho ringraziato gli organizzatori e i rappresentanti politici del movimento “Io non ci sto” e sono andato via ad affrontare altri impegni. Della presenza del predetto Moio, della cui esistenza e delle traversie giudiziarie solo successivamente ho saputo dalle cronache, non ho neanche memoria. Di incontri preelettorali, come quello descritto, credo di averne fatti, nella mia carriera politica, almeno un centinaio, e sempre in locali pubblici o aperti al pubblico, in luoghi quindi controllabili da tutti e con la massima trasparenza. Meno che mai ho avuto rapporti di alcun genere né con il Moio né con altri soggetti di dubbia moralità. Ciò premesso, comunico che ho dato mandato al mio legale di esperire ogni idonea iniziativa a tutela della mia onorabilità”.

 

 

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