Reggio Calabria. Si è svolta nella mattinata di martedi la manifestazione di protesta organizzata dagli studenti dell’Istituto Tecnico Economico “R. Piria”, iniziativa a cui hanno partecipato anche il dirigente scolastico prof. F. Barillà e i docenti dell’Istituto.
Oltre 1000 ragazzi sono scesi in piazza, con grande dignità e determinazione per chiedere, ancora una volta, agli amministratori di Provincia e Comune la soluzione al problema che da oltre un mese crea disagi all’utenza scolastica. La carenza di aule, infatti, obbliga alcune classi a fare ogni giorno lezione all’interno dei laboratori siti al piano seminterrato dell’istituto, in condizioni non più tollerabili.
Posto che l’edilizia scolastica relativamente agli istituti di istruzione superiore è di competenza dell’ente Provincia, laddove le strutture che ospitano scuole elementari e medie sono di pertinenza del Comune, è utile rammentare che, quasi un mese fa, l’assessore provinciale all’istruzione Giovanni Calabrese, di concerto con i colleghi del Comune, riteneva di aver trovato una soluzione che appariva a tutti soddisfacente.
La sua proposta riguardava l’individuazione della sede “Ugo Foscolo”, ormai vacante e inutilizzata, e l’assegnazione della stessa all’Istituto “Piria”. Per portare a termine quest’operazione si è proceduto a un passaggio di consegne dell’edificio in questione dal Comune alla Provincia, la quale poi procedeva alla successiva destinazione. Lo stesso assessore in quell’occasione scrisse una lettera alla dirigenza scolastica in cui presentava l’intera azione come il risultato di una forte sinergia interistituzionale.
Sennonché, pare che i nostri amministratori comunali e provinciali ignorassero che la “Ugo Foscolo” fosse edificio inagibile, che già un provvedimento della Regione Calabria la vedeva inserita in un elenco di strutture scolastiche necessitanti di interventi di adeguamento sismico, così come emerge anche dalla delibera comunale n. 20 del 26 gennaio 2010.
Situazione, quest’ultima, di cui la scuola è venuta a conoscenza quasi per caso, già effettuate le operazioni di sorteggio, a seguito dell’intervento di alcuni genitori direttamente coinvolti (tra cui il consigliere comunale Crupi), che hanno fatto presente lo stato delle cose, diffidando il dirigente scolastico perché interrompesse le operazioni di trasferimento già in atto.
Abbandonata, dunque, per ovvie ragioni l’ipotesi di poter occupare tale sede, di fronte al sopraggiunto silenzio dell’Amministrazione locale, gli studenti del Piria sono scesi in piazza una prima volta, per ottenere chiarimenti in merito alla vicenda “Foscolo”, che ha suscitato non poco stupore e preoccupazione.
In quella circostanza, alla delegazione scolastica ricevuta in Provincia, l’amministrazione ha chiesto 10 giorni di tempo per accertare la situazione ed effettuare le dovute verifiche.
Trascorso il tempo richiesto e confermato lo stato di inagibilità paventato, gli studenti sono tornati a protestare indignati e, ieri mattina, si è avuto un nuovo incontro con le autorità, questa volta a palazzo S. Giorgio.
Una nuova delegazione composta dal dirigente Barillà e da una rappresentanza di studenti e docenti, ha ribadito le proprie ragioni dinanzi al presidente Seby Vecchio che, in virtù del precedente incarico, ha dichiarato di conoscere già da tempo sia le necessità di ampliamento del “Piria” sia la inagibilità del plesso “Foscolo”, esprimendo stupore per una situazione ancora irrisolta.
Il sindaco Arena ha dichiarato la propria solidarietà agli studenti, prendendo in esame insieme a loro i dati presentati riguardanti l’attuale composizione della rete scolastica reggina.
Si tratta di dati pubblici desunti dal Sidi, il sistema informativo del MIUR, da cui si evince come diversi istituti scolastici siano stati accorpati perché sottodimensionati e, ciò nonostante, continuano a occupare regolarmente tutti gli istituti già impegnati, benché in gran parte rimasti vacanti. Dati alla mano, si è portato come esempio l’accorpamento di Vitrioli, Ibico-Pirandello e Pascoli o, ancora, quello che ha riguardato gli Istituti Spanò Bolani e De Amicis. A questi, si aggiunga la situazione di numerosi istituti scolastici superiori del comune, anch’essi sottodimensionati.
Alla luce di quanto esposto, sorge spontaneo domandarsi come mai da tanti edifici rimasti in disponibilità di locali non si riesca a individuare una sede che possa ospitare 8 classi del “Piria” e, magari, dare una sistemazione definitiva anche alle 12 classi dislocate già da 4 anni alla sede dell’ex-Inapli, in via Pensilvania.
L’incontro di ieri si è concluso con l’impegno assunto dal sindaco Arena a convocare i dirigenti scolastici degli Istituti sopra citati, per tentare di individuare nuove possibili soluzioni al problema rappresentato.
Per quanto riguarda, invece, l’alternativa recentemente avanzata dall’assessore Calabrese, di cui si è fatto portavoce anche il presidente Vecchio, e che propone una sistemazione presso l’Istituto Vallauri, tale proposta incontra alcune preoccupazioni di ordine generale già esposte dal dirigente Barillà alle autorità competenti e messe a verbale in un incontro tenuto nei giorni scorsi.
E’, infatti, condizione imprescindibile per una serena convivenza delle due scolaresche, la possibilità di tenere ben distinti gli ambienti utilizzati (aule e servizi), in modo da rendere chiari per tutti responsabilità e diritti.
A fronte del profondo disagio che gli studenti del Piria vivono ogni giorno sulla loro pelle, seppure affrontandolo con grande serenità e maturità, esempio di cittadinanza attiva e responsabile, rigettiamo con sdegno e stupore qualsiasi etichettatura di strumentalizzazione, quale è stata improvvidamente propagata, attraverso i mezzi di stampa, da responsabili dell’amministrazione comunale che pure, a loro dire, conoscono benissimo il problema.
Oggi si chiede un impegno altrettanto responsabile da parte di chi ha il dovere istituzionale di ascoltare i bisogni dei cittadini e trovare soluzioni che garantiscano i loro diritti legittimi e inalienabili.
Gli studenti e i docenti
dell’Istituto Tecnico Economico “R. Piria”