Reggio Calabria. “A chi afferma che la politica va fatta nel Palazzo rispondiamo che dalla piazza si sta levando a gran voce il bisogno di interloquire con la politica stessa e che a questa esigenza noi abbiamo il dovere di rispondere”. Così, a conclusione del suo intervento, Massimo Canale, capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale, nonché fondatore del Movimento Energia Pulita che nel pomeriggio di ieri ha diffuso per mezzo stampa l’invito ad un incontro previsto per questa mattina con giornalisti e cittadini. Seduti al tavolo posto ai piedi del teatro “Cilea”, in pieno centro storico cittadino, Massimo Canale, il consigliere comunale di EP Nino Liotta, Giuseppe Musarella dell’associazione Ethos che aveva sostenuto la candidatura a sindaco di Canale con una propria lista elettorale,ed Eleonora Uccellini in qualità di membro del Movimento. In più, a sorpresa, Domenico Bucarelli, promotore dell’iniziativa “Vanzu sordi ru Cumuni” che i frequentatori di social network conosco bene. Si tratta, infatti, di una vendita di spillette recanti lo slogan che dà nome all’iniziativa. Bucarelli, consigliere dell’International House (associazione interculturale che opera a Reggio con programmi di inclusione sociale degli immigrati dal 1996,), ha voluto oggi non solo promuovere e giustificare la propria iniziativa, ma portare anche la voce di una delle categorie sociali maggiormente colpite dalla crisi di questi anni, quella del Terzo Settore. “L’idea della spilletta – dichiara Bucarelli – è un modo come un altro per rispondere con ironia ad un situazione drammatica. Ho voluto cercare di sensibilizzare la cittadinanza”. Il ricavato della vendita delle spillette, inoltre, verrà destinato alla creazione di un microcredito per tutte quelle persone che, allo stato attuale delle cose, realmente non ce la fanno.
E’ stato Nino Liotta ad aprire e moderare l’incontro di questa mattina: “Simbolicamente abbiamo deciso di incontrarci qui, fuori dal palazzo istituzionale e in contemporanea alla seduta del Consiglio comunale, perché riteniamo di avere un’anima in comune con la città. Avevamo già detto che si trattava di un bilancio inattendibile. Oggi, la gravità delle condizioni delle casse comunali di Reggio, è documentata dalle relazioni degli ispettori ministeriali e della Procura della Repubblica. Alle dichiarazioni del sindaco Arena per le quali la città non versa in una situazione di dissesto rispondiamo, invece, che questa città è in dissesto da tempo. Non è colpa dei cittadini, bensì di questi anni di cattiva amministrazione, ma saranno comunque i cittadini stessi ad essere chiamati a pagare. Facendo un calcolo veloce, dividendo la somma pari al deficit per il numero di abitanti risultano circa mille euro di debito pendente sulle teste di ciascuno di noi che, ovviamente, andrà a sommarsi al debito pubblico nazionale. Sin dagli inizi della campagna elettorale ci hanno rassicurato, facendo riferimento anche a specifiche responsabilità personali piuttosto che politiche che avrebbero, dunque, causato tutto questo. Riteniamo che siano stati commessi degli atti illegittimi a livello amministrativo e che sia ora che abbia fine il messaggio secondo il quale dentro il Palazzo sia legittimo godere di immunità. Chiediamo che chi ha voluto minimizzare il problema in campagna elettorale si assuma le sue responsabilità”.
Ha preso, poi, la parola Musarella: “Sono circa dieci anni che l’Amministrazione di questa città, a partire da Scopelliti per passare da Raffa, ci truffa e ogni volta che abbiamo cercato, come Ethos, di lamentare il problema ci hanno sempre fermato attribuendoci l’appellativo di “faziosi”. Ritengo che ci siano delle responsabilità politiche e sociali, oltre che penali, che devono essere condivise anche dall’opposizione che ha operato in Consiglio fino a poco tempo fa e che è sempre stata pressoché assente. Il modello Reggio non solo si è rivelato fallimentare, ma oggi rischia di essere pericoloso nella misura in cui Scopelliti tenterà di esportarlo anche alla Regione. Non dovrebbe essere compito di Ethos o di Energia Pulita fare politica, ma questi movimenti rappresentano il fallimento dei partiti che non sono più in grado di adempiere al loro compito originario di tramite tra politica e cittadini”.
L’incontro di stamattina è stato concluso da Canale: “La forza di EP è sempre stata nel rapporto con la gente. Credo, infatti, che sia proprio l’incapacità di interloquire con la cittadinanza uno dei più grandi limiti della politica. Non c’è dubbio che le due relazioni mettono in luce una situazione allarmante dello stato della città, sono state individuate 22 irregolarità e sono stati liquidati illegittimamente soldi pubblici. Vorrei ricordare che Reggio ha subito un aumento delle tasse sui rifiuti solidi e urbani pari al 100% e che l’edilizia popolare pubblica è in crisi. Per quanto ci riguarda oggi, in consiglio comunale, chiederemo che venga consentita la conoscenza piena di entrambe le relazioni anche all’opposizione”.
Una presa di posizione chiara e netta quella di Energia Pulita, così come quella già divulgata nei giorni precedenti dal Partito Democratico in sede di conferenza stampa. Appare anche a Reggio Calabria, sulle scale del Teatro Comunale, lo slogan nazionale “Noi il debito non lo paghiamo”. Firmato Energia Pulita.
Giulia Polito