Reggio Calabria. “Tempo rubato…alla ndrangheta”, il dvd pubblicato all’interno del Pon “Le(g)ali al Sud”, sarà tra i finalisti del prestigioso Premio del Festival di Marano (Napoli) riservato ai video prodotti dalle scuole delle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, nell’ambito dei progetti del F.S.E. 2007/2013, Le(g)Ali al Sud, un progetto per la legalità in ogni scuola, Pon. Il Marano Ragazzi Spot Festival 2011 è dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia, per l’occasione saranno ospitati presso le famiglie di Marano di Napoli, dal 28 novembre al 4 dicembre, 150 ragazzi in rappresentanza di tutte le Regioni italiane.
Numerosi gli eventi in programma: tre concorsi nazionali, due rassegne internazionali, sei rassegne nazionali, due mostre, due tavole rotonde, cinque spettacoli teatrali, un concerto, otto laboratori per ragazzi. Nel corso degli anni, il festival, ha consolidato la sua posizione nel quadro delle iniziative di settore, divenendo per le tante scuole italiane che operano nel campo della produzione cine-televisiva, un appuntamento di grande rilevanza e prestigio.
Il Festival è organizzato dal Consorzio Scuole Città di Marano e dall’Associazione Marano Ragazzi Spot Festival d’intesa con il Comune di Marano di Napoli e il settore Educazione alla legalità dell’ufficio scolastico regionale per la Campania. La manifestazione giunta quest’anno alla quattordicesima edizione, si è fregiata nelle scorse edizioni, dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, dei patrocini della Commissione Europea, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero dell’ Interno, del Ministero della Istruzione dell’Università e della Ricerca, del Ministero della Famiglia, del Ministero della Giustizia, del Ministero delle Pari Opportunità, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
“Tempo rubato alla ndrangheta” è il documento che testimonia il lavoro fatto in sinergia tra studenti, docenti, tutor esterni e musicisti; le impressioni degli alunni sono pensieri di molti, ma parole di pochi di fronte ad una telecamera, in una realtà che vede sempre più spesso loro coetanei già affiliati alle cosche. Il tutto si svolge con il sottofondo musicale de “La ballata collettiva” dei Kalafro, brano che stravolge lo stereotipo della classica “tarantella calabrese”, lo modernizza e ne stravolge il testo associando valori di speranza in una società ideale in cui “la ‘ndrangheta non è la prima azienda calabrese. La collaborazione tra Museo della Ndrangheta e Kalafro, nata per la pubblicazione del disco “Resistenza Sonora”, ha dato inizio a un percorso che fa della musica uno strumento principale per il contrasto alla cultura mafiosa. Il lavoro creativo con i ragazzi di tutte le età, in incontri tenuti a scuola o nella sala musica del Museo stesso, regala risultati concreti e tangibili sulla “consapevolezza” dei giovani della presenza del fenomeno mafioso e su come loro stessi possano, attraverso i mezzi di cui dispongono, prendere parte attiva nella lotta alla ndrangheta.
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