Rossano. “Spazio Comunitario” pronto a partire, ecco i dettagli del progetto per i detenuti

Rossano (Cosenza). Giorno 25 ottobre presso la casa di reclusione di Rossano si avvia il preannunciato progetto Spazio Comunitario che comprende arte-terapia e musico-terapia.
Nello Spazio Comunitario opereranno due gruppi, formati da un massimo di 12 soggetti. Il primo gruppo sarà condotto dalla Dr.ssa Sigismina Converso per la parte psicologica e dall’esperto di chitarra, Prof. Emiliano Feletti per la parte laboratoriale. Il gruppo numero 2 sarà condotto dal Dr.ssa Elvira Madeo per la parte psicologica e dall’esperta di pittura, D.ssa Rosalba Di Nardo per le arti visive. Inoltre è previsto un vero e proprio laboratorio di musico-terapia che sarà svolto direttamente dal Dott. Paolo Savoia, direttore del locale Se.R.T.
Ogni laboratorio sarà lasciato alla libera conduzione dei due esperti, i quali dovranno rispettare solo l’obiettivo principale del progetto stimolando la comunicazione di vissuti profondi attraverso l’uso del codice espressivo utilizzato: pittorico o musicale. Gli esperti cureranno la raccolta e la registrazione di ogni prodotto creativo, dei singoli o del gruppo; alla fine del progetto il materiale del laboratorio di pittura potrà essere utilizzato per realizzare una mostra, mentre il laboratorio di chitarra si concluderà con un saggio di tutti gli allievi.
Tutte le attività saranno coordinate dal Dr Armando Madeo, che spiega come il gruppo sia uno spazio dinamico con una quantità di energia psichica che, per definizione, è maggiore della somma dell’energia prodotta dai suoi membri. Esso è un’entità unitaria che agisce e influenza i comportamenti e gli atteggiamenti di tutti i suoi membri, nessuno escluso. Il compito del terapeuta è quello di orientare l’energia del gruppo verso i singoli e attivare in ognuno, dei processi di cambiamento profondo. Proprio per favorire l’avvio di processi virtuosi, l’organizzazione del gruppo lavorerà seguendo tre fasi:

L’obiettivo, secondo il dirigente dott. Giuseppe Carrà, è quello di stimolare la comunicazione di vissuti personali attraverso l’uso di diversi codici espressivi per favorire una migliore consapevolezza di sé e orientare le proprie potenzialità verso obiettivi etici e socialmente positivi.
Inoltre, attesa la grande importanza che l’Amministrazione penitenziaria ha conferito al carcere di Rossano, finanziando il progetto con 15.000 euro, il direttore Carrà intende valorizzare ulteriormente il progetto con l’organizzazione di un convegno pubblico finale e il coinvolgimento degli esperti del settore, del magistrato di sorveglianza, criminologi, rappresentanti della società, autorità civili e militari. In tale occasione saranno presentati i risultati del progetto, le tecniche d’intervento utilizzate con proposte operative per nuovi interventi allo scopo di favorire l’integrazione tra il carcere e la società civile e, di riflesso, tra la popolazione detenuta e la popolazione locale. Il Dirigente dell’Istituto di Rossano, Dott. Carrà, tiene a precisare che la realizzazione del progetto è possibile anche grazie all’abnegazione dei poliziotti penitenziari in servizio al carcere di Rossano e alla guida del comandante di reparto Comm. Elisabetta Ciambriello che, dimostrando di prendere a cuore il mandato costituzionale, forniscono il proprio prezioso contributo con grande sacrificio ma con entusiasmo e senso di umanità e orgoglio delle proprie insostituibili funzioni.

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