Gioia Tauro. Sindaco e Amministrazione contro la chiusura dei reparti di Cardiologia e Urologia dell’ospedale

Gioia Tauro (Reggio Calabria). Il Sindaco di Gioia Tauro e tutta l’Amministrazione Comunale sono costretti a denunciare per l’ennesima volta l’ulteriore mortificazione alla quale il territorio e i cittadini gioiesi sono sottoposti a danno del diritto alla salute . Con decreto del Presidente della Giunta Regionale n.° 106 del 20 ottobre 2011 – emanato nella qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientri dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria- è stata prevista la prossima chiusura dei reparti di cardiologia e urologia dell’Ospedale Civile di Gioia Tauro. Tali scelte non possono che essere condannate e rifiutate decisamente da questa Amministrazione nella consapevolezza che non si possono fare i tagli sulla pelle dei cittadini, soprattutto quando il presidio ospedaliero oggetto del ridimensionamento opera a servizio di un bacino di utenza di circa 60.000 persone. L’Ospedale Civile di Gioia Tauro è una struttura storica, utilizzata da un comprensorio vastissimo, ricca di professionalità e potenzialmente idonea ad essere ingrandita – anche in considerazione della grandezza della struttura e della capacità di nuovi ampliamenti. Se è vero che la sanità calabrese va riformata non possiamo permettere che a farne le spese sia sempre e soltanto l’Ospedale Civile di Gioia Tauro, di fatto demolito nella sua funzione di strumento di assistenza sanitaria rivolto ad una comunità vasta che ha il diritto ad essere tutelata in linea con le indicazioni del Piano Sanitario Nazionale. Abbiamo sempre dato ascolto alle istanze dei nostri cittadini – che negli ultimi giorni allarmati si sono rivolti all’istituzione comunale e siamo sempre più convinti che quella del “diritto alla salute” è una battaglia che non si può vincere a livello ragionieristico. Al riguardo non possono bastare le rassicurazioni pervenute al dottor Vincenzo Frangella – delegato alla Sanità per il Comune di Gioia Tauro – dal dottor Putortì, collaboratore di staff della dottoressa Squillacioti, Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale 5, che ha garantito che il reparto di cardiologia dell’ospedale Giovanni XXIII non verrà chiuso. Sicuramente decisa la posizione del Presidente del Consiglio Domenico Cento, per il quale non è più tempo di promesse e che dichiara: “a fronte delle rassicurazioni fatte dal Governatore Scopelliti – in occasione della sua visita al nosocomio gioiese nell’Agosto 2010 – circa il potenziamento della struttura sanitaria gioiese prendo atto che i fatti, o meglio i provvedimenti adottati, testimoniano che di altro non si è trattato se non di “ promesse da marinaio”. I tentennamenti e le contraddizioni non sono accettati da Amministrazioni Comunali come la nostra, da sempre impegnate a portare avanti scelte di giustizia sociale, distinguendosi così da altri modi di fare politica, poco attenti ad una sanità storicamente trasandata. Di fronte a tali scelte, non so quanto motivate ed efficienti non possiamo che dire fermamente: No. Non conosciamo i motivi di questo sistema di tagli e accorpamenti che- allo stato – riteniamo senza contropartite e senza ricadute positive sul territorio. Abbiamo bisogno di chiarezza e garanzie da parte della Regione e da parte dell’ASP 5, perché siamo convinti che solo i nostri cittadini hanno peso politico e morale. E’ alle loro necessità che dobbiamo attenerci, e alle loro istanze che dobbiamo rispondere”. Indubbiamente la questione sanitaria gioiese resta una questione aperta, che se del caso verrà portata avanti anche a livello nazionale. Il diritto alla salute dei cittadini è e deve essere il primo e unico interesse della politica.

Il Sindaco di Gioia  Tauro – Avvocato Renato Bellofiore

Il Presidente del Consiglio Comunale Domenico Cento

 

 

 

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