Regione. In V Commissione approvata la riduzione dei limiti per la creazione delle Unioni dei Comuni

Reggio Calabria. La quinta Commissione consiliare “Riforme e Decentramento”, presieduta dal consigliere Mario Magno, ha approvato stamane, all’unanimità, una proposta normativa che modifica, riducendoli – sulla scorta di quanto consente la recente manovra finanziaria – i limiti demografici minimi per la creazione delle Unioni dei Comuni.
Proposto dai consiglieri Dattolo (Udc), Magno (Pdl), Caputo (Pdl), Orsomarso (Pdl) e Grillo (Scopelliti Presidente) e fatto proprio in sede di discussione anche dai consiglieri Principe (Pd), Scalzo (Pd), Rappoccio (Insieme per la Calabria – Scopelliti Presidente) e Bruni (Udc), il provvedimento punta a “realizzare un migliore svolgimento delle funzioni amministrative e dei servizi pubblici, tenuto conto della specifica conformazione del territorio calabrese e della bassa densità di popolazione per la gran parte delle realtà comunali”.
“Sulla base delle indicazioni date dalla Fondazione Field – ha spiegato il presidente Magno – possiamo affermare che l’adesione al progetto di assistenza tecnica di oltre 200 Comuni, sta dando significativi effetti positivi per pervenire al più presto alla istituzione di un numero adeguato di Unioni fra Comuni. Tali forme associative, infatti, consentono di ottenere risultati ottimali sia in termini di efficacia che di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa con importanti economie di scala, risparmio nella gestione dei servizi pubblici e abbattimento dei costi della politica attraverso il taglio del numero di amministratori locali”.
Con questo provvedimento che – ha spiegato Magno – “dovrà passare al vaglio dell’Aula entro il 7 novembre, pena la scadenza dei termini fissati dalla legge nazionale”, si stabilisce (per i Comuni con meno di mille abitanti) la riduzione del limite minimo demografico per la formazione delle Unioni dei Comuni da 5 mila a 4 mila abitanti. Tale limite scende a 2.500 abitanti, qualora i Comuni che intendano comporre una medesima Unione appartengano o siano appartenuti a Comunità Montane. Per i Comuni con più di mille abitanti, il limite minimo complessivo che la legge nazionale stabiliva in 10 mila abitanti è stato ridotto a 7 mila.
Prima di concludere la seduta, il presidente Magno ha voluto “ringraziare il servizio legislativo per l’importante attività di assistenza e supporto che ha consentito di approvare una norma che rientra nell’ambito della competenza legislativa che fa carico alla Regione in conformità alla normativa quadro nazionale ”.

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