Reggio Calabria. Dopo 45 minuti in cui i ventidue in campo sembravano reduci da una festa di Halloween, ovvero, poco più che zombi considerati i ritmi blandi, la ripresa si è accesa all’improvviso tra Reggina e Torino. E’ effervescente al 55′ il gioco degli amaranto, mentre il Torino è costretto a ripiegare dopo i primissimi minuti all’arrembaggio. Ancora pericolosi, però, gli ospiti al 58′ con Antenucci. L’attaccante, servito da Vives, dal limite dell’area piccola manda a lato di pochi centimetri con Kovacsik immobile.
Reclama il rigore D’Alessandro al 62′, e a dire il vero è l’unico, visto che l’arbitro lo ammonisce per simulazione e il centrocampista della Reggina agguanta il premio “Tania Cagnotto” per il tuffo in area. Prova a cambiare qualcosa Breda, toglie Ceravolo e butta nella mischia Bonazzoli al 65′, con la partita che lentamente torna sul registro tattico del primo tempo. Sembra spegnersi la fiamma che aveva animato il rientro dagli spogliatoi. Sembra. Perché al 78′ ci pensa Ogbonna a svegliare Kovacsik con un pericoloso tiro dai 25 metri, che il portiere della Reggina neutralizza senza problemi. Proprio mentre il match sembra prendere la strada del pareggio a reti bianche, al 84′ il cross telecomandato dalla sinistra di Zavagno trova pronto all’appuntamento con il gol D’Ambrosio. Svetta imperioso su Rizzato e mette la palla alle spalle di Kovacsik, che non può far nulla. Gli ultimi minuti amaranto sono tutti uno slancio verso il pareggio, che non arriva. Il Torino se ne va dal Granillo con i tre punti, meritati per il possesso palla messo in campo, anche se uno zero a zero non sarebbe stato uno scandalo, vista la povertà di occasioni da rete da entrambe le parti. Si interrompe, invece, la serie positiva della Reggina che, se proprio deve regolare l’assetto in corsa, deve imparare a esser più propositiva e alzare il baricentro della squadra. Non puoi limitarti a difendere e aspettare che gli avversari prestino il fianco per offendere. O meglio, non è detto che ti vada sempre bene.
Primo tempo. Torino a fare possesso palla, Reggina attenta a non prestare il fianco e a tratti in proiezione offensiva. E’ questo il tema tattico dei primi 45 minuti al Granillo, con la capolista della Serie B a sfidare gli amaranto di Breda. Nessuna occasione da rete degna di nota, tanto fraseggio a centrocampo per i granata, mentre la Reggina a tratti è apparsa decisa con qualche accenno di pressing e break a spezzare la monotonia del gioco del Torino. Il primo tiro in porta del match è di Antenucci al 5′ e Kovacsik blocca in due tempi. Al 10′ il momento più brillante dei padroni di casa: insistito break nella tre quarti del Toro che però non si concretizza in pericolo per Coppola.
Sembrava potesse decollare la partita al 17′, quando in mezzo al campo si era creata una frattura tra le linee delle due squadre, ma è mancato l’affondo decisivo per smuovere il risultato. Mezz’ora tattica, con ritmi non elevati e Reggina che arretra il baricentro per poi ripartire, come al 32′ con Rizzato che mette in mezzo all’area di rigore una palla invitante preda però di Coppola.
Al 42′ bella azione di Emerson, esce palla al piede dalla difesa che sembra Falcao ma la costruzione sfuma nella tre quarti granata con Missiroli anticipato.
Si va negli spogliatoi con un match piacevole a tratti ma senza occasioni da far saltare sulla sedia.
Fabiano Polimeni