Festa 4 novembre. Nicolò: “Il pensiero va a chi sta garantendo la sicurezza dell’Italia e la pace”

Reggio Calabria. Dichiarazione del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, On. Alessandro Nicolò, su :”4 Novembre, festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”.
“Il 4 Novembre, anniversario della vittoria dell’Italia e dei suoi alleati contro l’impero austro-ungarico, è una delle date storiche che uniscono profondamente le Forze Armate al popolo italiano. Quest’anno, l’anniversario della vittoria, coincide anche con i 150 anni dell’Unità d’Italia, di un popolo divenuto unico, dalle Alpi alla Sicilia, che sotto la bandiera tricolore ha coronato il sogno tanto caro ai padri del Risorgimento.
Il primo pensiero non può non essere dedicato che alle nostre Forze Armate, che con il loro sacrificio, in cielo, terra e mare, stanno garantendo la sicurezza dell’Italia e la pace in alcune aree critiche del mondo.
A questi uomini e a queste donne in divisa dobbiamo essere tutti molto grati, soprattutto a coloro i quali non hanno fatto più ritorno a casa, alle loro famiglie, in patria.
In questo momento di grandi rivolgimenti – dal Medioriente, al nord Africa, ai Balcani – avvertiamo una straordinaria vicinanza con le nostre Forze Armate, la cui professionalità non si manifesta soltanto nel teatro delle operazioni di guerra, ma anche nella straordinaria assistenza a supporto delle popolazioni civili coinvolte nei conflitti.
Il grande spirito di solidarietà di cui sono capaci i nostri militari testimonia il significativo portato umano di cui noi italiani siamo capaci, disposti al sacrificio ed alla solidarietà verso chi è in difficoltà. Un profilo, questo, che è anche una chiave di volta del nostro modo di leggere ed affrontare le tensioni internazionali in cui siamo impegnati che ha, sempre e comunque, l’obiettivo del raggiungimento della pace in quelle aree a più alta fibrillazione internazionale, assieme agli organismi comunitari ed alla Nato.
Il 4 Novembre, dunque, non è solo il ricordo doveroso per le centinaia di migliaia di vite umane, soprattutto meridionali, mietute dalla morte in quasi cinque anni di guerra sul fronte orientale per servire la Patria e renderla più grande, ma l’occasione per riflettere tutti sui principi che hanno permesso all’Italia nell’arco di 150 anni di divenire uno dei Paesi più moderni e democratici al mondo”.

Alessandro Nicolò

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