Catanzaro. Grandinetti (FLI): “La sede della Scuola di Magistratura non è merce di scambio per mantenere gli equilibri interni nel PdL”

Catanzaro. L’ubicazione della Scuola di Magistratura per il Centro Sud, tanto contesa all’interno del PdL, alla fine pare abbia trovato la soluzione ottimale del “mal comune mezzo gaudio”, a discapito della nostra regione ed in particolare del capoluogo di Regione che è la città di Catanzaro. E’ di tutta evidenza che la decisone assunta di aprire una sede a Catanzaro e l’altra a Benevento sia frutto di un compromesso politico partorito all’interno del PdL per non scontentare i deputati giallorossi, sì perché le rispettive squadre di calcio scendono in campo con gli stessi colori. Questa casuale coincidenza di colori avrà indotto l’attuale Guardasigilli a non urtare minimamente la suscettibilità dei “giocatori “ deputati che nel campo di Montecitorio potrebbero causare qualche autogol a danno del PdL con la conseguenza della sostituzione immediata del capitano della squadra. Eppure su tale vicenda si era in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato che avrebbe messo la parola fine a questa storia, vista la favorevole sentenza del TAR che affermava che la sede che avrebbe dovuto ospitare la Scuola di Magistratura doveva essere Catanzaro. Ci possono essere mille motivi che hanno indotto l’attuale rappresentanza politica del PdL a trovare la formula del compromesso, magari con la speranza che, passata la bufera, Catanzaro possa reclamare l’unificazione dell’ubicazione della Scuola Superiore di Magistratura nel perimetro del capoluogo di Regione, ma ciò non giustifica l’atteggiamento supino e remissivo di chi doveva far rispettare un principio di giustizia e di legalità, oltre che il rispetto delle sentenze. Siamo costretti ad assistere al continuo depauperamento di ciò che potrebbe essere un vanto nazionale. La sede della Scuola Superiore di Magistratura non può essere considerata merce di scambio per mantenere gli equilibri interni di una forza politica che sta traballando, ma Catanzaro deve pagare anche il prezzo della tenuta del Governo. Il sindaco di Catanzaro, onorevole Michele Traversa, che ancora ricopre la carica di deputato,  ha l’occasione di far pesare il suo voto come un macigno a favore della Calabria e di Catanzaro. Se mai dovesse andare avanti la doppia apertura o la formula della sede distaccata, saremo costretti ad assistere ad un ulteriore scippo e al conseguente impoverimento di prestigio che la città di Catanzaro e la Calabria non meritano. I nostri politici devono avere chiaro che il loro operato si riverbererà nel futuro e non possono essere le scaramucce di partito a martoriare una città come Catanzaro che vanta una tradizione prestigiosa nel campo forense.

Francesco Grandinetti – Futuro e Libertà per l’Italia – Calabria

 

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