Reggio Calabria. Ieri sera, 9 novembre 2011, alle ore 20.50 circa, all’interno del sedime portuale di Reggio Calabria, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, diretto dal colonnello Pasquale Angelosanto, e del Ros diretto dal tenente colonnello Stefano Russo, coordinati dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno arrestato dopo 16 anni di latitanza Sebastiano Pelle, nato a San Luca (RC) il 07.08.1954, inserito nel Programma Speciale di Ricerca Latitanti di Massima Pericolosità (ex elenco dei 30), esponente di primo piano della ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca Pelle “Gambazza”, operante in San Luca (RC) ed inquadrata nel Mandamento Jonico, condannato a 14 anni reclusione perché colpito dall’ordine di esecuzione (nr. 6/2002 RES, emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Ufficio Esecuzioni Penali) in data 13.06.2007, per i reati di cui all’art. 74 del D.P.R. 309/90, commessi dal mese di agosto 1986 ad aprile 1993 in San Luca, Bovalino ed altre località del territorio nazionale.
Alla cattura del latitante si è giunti al termine di complesse indagini condotte da un gruppo di lavoro dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del ROS, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina, a cui hanno partecipato i Cacciatori dello Squadrone Eliportato di Vibo Valentia. In particolare, monitorando costantemente con GPS (global position system) e pedinamenti gli spostamenti di alcuni soggetti ritenuti fiancheggiatori del latitante, l’attenzione degli investigatori si era concentrata su Reggio Calabria, dove si erano registrate soste ricorrenti nei pressi della zona portuale. Da diverso tempo erano stati predisposti servizi di osservazione proprio all’interno del porto, dove si ipotizzava che potessero effettuarsi incontri al riparo da occhi indiscreti. Ieri sera, verificata la presenza sospetta di una persona che stazionava in un angolo buio della banchina, i Carabinieri si sono avvicinati con discrezione e, una volta giunti a contatto visivo, hanno riconosciuto i tratti somatici del latitante che è stato immediatamente bloccato. Ai militari intervenuti, Pelle non ha opposto alcuna resistenza confermando la propria identità. Il latitante, sottoposto a perquisizione, non aveva con sé documenti e armi. L’arresto avvenuto a Reggio Calabria conferma ancora una volta il forte legame dei latitanti con il territorio di influenza criminale, dal quale non possono allontanarsi per continuare ad esercitare la loro autorità e dove possono godere di protezione e sostegno logistico. Sebastiano Pelle, sebbene non sia mai stato condannato per il delitto di cui all’art. 416 bis, ovvero associazione per delinquere di stampo mafioso, per legami parentali originari ed acquisiti, risulta legato alle cosche Pelle “Gambazza” (il padre Giuseppe Pelle è fratello del defunto Antonio Pelle “Gambazza” cl. ’32 ritenuto uno dei più importanti esponenti dell’intera ‘ndrangheta) ed alla cosca Vottari “Frunzu”, in conseguenza del matrimonio con Caterina Vottari. Risulta inoltre legato alla famiglia Romeo “Staccu” per via della moglie. Il provvedimento emesso nei confronti di Sebastiano Pelle scaturisce dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere (nr. 171/94 RGNR DDA, nr. 27/95 RGIP e nr. 1/96 Reg. C.C. DDA, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Ufficio del Giudice per Indagini Preliminari in data 29.04.1996), di cui è destinatario anche Giuseppe Giorgi, nato a San Luca il 06.03.1961, tuttora irreperibile ed anch’egli inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità.
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