Decreto Brunetta. Licandro (CSA): “Prima Commissione regionale indifferente alle nostre proposte”

Reggio Calabria. A conclusione della riunione di coordinamento, il dottor Giuseppe Licandro, segretario generale territoriale della Coordinamento Sindacale Autonomo (CSA) ha sintetizzato le conclusioni del direttivo sindacale in ordine all’approvazione in Prima Commissione, dei progetti di legge di iniziativa della Giunta regionale e del Presidente del Consiglio regionale, onorevole Talarico per il recepimento del decreto legislativo 150 /2009 cosiddetto decreto “Brunetta”. Nell’esprimere un evidente disappunto per le scelta della Prima Commissione presieduta dall’onorevole Giuseppe Caputo di non tenere in alcun conto le proposte migliorative avanzate, il CSA ricorda che nel corso dell’audizione in Prima Commissione aveva sottolineato come l’approvazione delle proposte di legge dovesse costituire un’occasione fondamentale per la Regione Calabria, per introdurre elementi di originalità diretti a costruire un moderno sistema di relazioni sindacali. Il Governo regionale e l’Assemblea legislativa, per dichiarazioni pubbliche dei loro autorevoli rappresentanti, avevano espresso il convincimento dell’esigenza di intrattenere buone relazioni sindacali. Questo convincimento doveva però trasfondersi nelle proposte, assicurando la giusta partecipazione delle organizzazioni sindacali alla governance dei sistemi di misurazione e di valutazione delle performance pubbliche. Per queste ragioni il CSA aveva rappresentato l’esigenza di esplicitare nelle proposte di legge che il sistema di valutazione delle prestazioni dirigenziali diventasse oggetto di contrattazione aziendale, modifica recepita da un emendamento presentato dagli onorevoli Censore e Battaglia, respinto dalla Prima Commissione. Non sussistendo alcuna motivazione tecnico-giuridica che ne ostacolasse la sua approvazione, considerato che la materia è espressamente indicata dal Contratto collettivo nazionale per l’area della Dirigenza come materia di contrattazione e che la stessa norma contrattuale veniva richiamata in altre disposizioni regionali (tra tutte la Regione Toscana), la CSA prende atto che la scelta ha contenuti meramente politici. Si è trattato di una scelta che, se non opportunamente corretta in fase di approvazione da parte dell’Assemblea legislativa del testo definitivo, contraddice quanto fin qui sostenuto dall’esecutivo regionale. Incomprensibili appaiono le scelte di istituire due nuovi e distinti organismi di valutazione che costeranno all’amministrazione regionale e che, nel caso del Consiglio regionale, saranno deputati alla valutazione di appena quattro dirigenti. Le necessarie politiche di contenimento della spesa pubblica non possono non tenere conto che la proliferazioni di organismi di qualsiasi tipo genera oneri aggiuntivi, finendo con l’appesantire la macchina burocratica regionale. Per queste motivazioni la CSA aveva proposto l’accorpamento degli organismi di valutazione e comunque l’ampliamento delle sue funzioni all’intero corpo di posizioni dirigenziali. Ma anche questa proposta non è stata tenuta in considerazione. Formuliamo ancora una volta l’auspicio che l’Assemblea legislativa possa correggere le scelte. Siamo ancora in tempo.

Dottor Giuseppe Licandro – Coordinatore Generale Territoriale

 

 

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