Reggio Calabria. Querela annunciata, querela depositata. L’ex consigliere comunale Giuseppe Agliano, assistito dall’avv. Michele Miccoli, dopo averlo annunciato in precedenza, ha depositato presso la sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria una denuncia-querela per calunnia e diffamazione in merito alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Roberto Moio, rese nell’ambito del procedimento penale in sede di appello, denominato “Testamento”.
“In data 20/10/2011 – si legge nel testo della querela diffuso dallo stesso Agliano – ho appreso dagli organi di stampa che tale Moio Roberto, sedicente mafioso, ed oggi collaboratore di giustizia, ha affermato nell’ambito di un procedimento penale in sede di appello denominato “Testamento” che il sottoscritto sarebbe stato appoggiato dalla sua consorteria nelle elezioni amministrative ove ero candidato al Comune. Il predetto, avrebbe infatti dichiarato con estrema e sconcertante disinvoltura, che lo scrivente avrebbe fatto da collettore di voti per il governatore della Calabria on. Giuseppe Scopelliti, tanto che la sua cosca di appartenenza avrebbe raccolto i voti a Giuseppe Scopelliti “tramite Giuseppe Agliano”. Ho appreso che l’anzidetto “pentito” avrebbe aggiunto che il sottoscritto: “aveva degli ottimi rapporti con noi (loro)” e “prendeva sempre voti ad Archi“.
L’ex consigliere comunale, eletto nelle fila di An e poi aderente al Pdl, ribatte dati elettorali alla mano alle dichiarazioni di Moio.
“Orbene – prosegue infatti Agliano nella querela – quanto dichiarato alla Autorità Giudiziaria dal sedicente pentito e mafioso ed ora collaboratore di giustizia, Roberto Moio è calunnioso e diffamatorie sono le notizie riportare sui giornali…. Infatti non ho mai avuto relazioni, tantomeno dubbi o inquinanti con il Moio o con cosche di alcun genere. E’ vero che sono nato ad Archi e la mia gioventù l’ho trascorsa in quel rione e conosco molte persone, ma è altrettanto vero che il mio comportamento sin da quando ero ragazzo è sempre stato improntato a principi e valori nobili di onestà essendo cresciuto con gli ideali di “Dio, patria e lavoro” ed ho sempre avversato la mafia anche politicamente. Il Moio mente con la consapevolezza di calunniare, sapendomi innocente, quando afferma quanto sopra riportato in relazione al concetto di “zoccolo duro” delle mie preferenze avute ad Archi, per corroborare la sua tesi topografica di provenienza dei voti inquinati. Infatti è sfuggito allo stesso che nel rione di Archi, che conta 7000 elettori, ho ricevuto appena 57 preferenze nel 2002 e 61 voti nel 2007 ed appena 77 voti nel 2011. Ciò risulta dal modello 302 rilasciato dal Comune di Reggio Calabria. Tali dati numerici smentiscono di fatto le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia, il quale pur di perseguire chissà quale vantaggio o beneficio non ha esitato a infangare la mia reputazione di politico e di uomo“. “Quanto affermato dai giornali e da Moio Roberto – continua Agliano – è in aperto contrasto con una prova inconfutabile e cioè il mio insucesso elettorale clamoroso, verificatosi proprio nel territorio di Archi dove il Moio afferma irrealisticamente la esistenza perfino di “un mio zoccolo duro” elettorale! La verità – conclude l’ex consigliere comunale – è che nessuna promessa o favore elettorale sotto qualsivoglia forma rivolta ad elettori o mediante accordi, può essere ipotizzato concretamente, stante l’evidente risultato elettorale negativo cristallizzato nella media dei 50-70 voti in un rione di 4000 elettori, che denota invece, un indotto di voti basato sulla conoscenza personale di persone!“.