Catanzaro. Gli agenti della Squadra Mobile di Catanzaro hanno arrestato cinque persone, sospettate di essere appartenenti al clan Lo Bianco di Vibo Valentia ed accusate di aver estorto denaro a diversi imprenditori, tra cui il proprietario di una concessionaria di automobili. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro ha firmato le ordinanze di custodia cautelare in carcere accogliendo la richiesta avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dal sostituto procuratore Pierpaolo Bruni. Il clan Lo Bianco è strettamente connesso alla potente cosca Mancuso, di Limbadi. I soggetti tratti in arresto stamane sono accusati di estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Quattro di loro erano già detenuti, il quinto risiede in provincia di Vibo Valentia. Le estorsioni sarebbero state consumate ai danni di imprenditori del Vibonese. Le persone tratte in arresto sono il 39enne Andrea Mantella, di Vibo Valentia, considerato tra i personaggi al vertice della cosca Lo Bianco; il 25enne Francesco Antonio Pardea, di Tropea; Salvatore Morelli, 28 anni, di Vibo Valentia; Francesco Scrugli, 41 anni, vibonese e Vincenzo Mantella, 25enne di Vibo. Sulla scorta di quanto emerso nel corso dell’attività investigativa, Andrea Mantella è un soggetto “emergente” nell’organigramma del clan “a volte contrapposto ed in contrasto a quello del capo cosca Carmelo Lo Bianco”. Al punto che lo stesso Carmelo Lo Bianco, secondo quanto riportato nell’ordinanza emessa dal gip, in una conversazione con il nipote intercettata dagli inquirenti, manifestò disappunto per le indiscrezioni aventi ad oggetto il potere progressivamente accumulato nelle mani di Mantella. Carmlo Lo Bianco, a questo proposito, ebbe a dire: “E’ da 40 anni che comando io. Ora non è che viene un pisciaturu qualunque e comanda a Vibo. Questo maiale ha fregato anche la moglie al fratello. E’ da 40 anni che comandiamo noi, che comando io, personalmente. Ora non è che viene lui e comanda, che lui non comanda neanche a casa sua”.
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