Roma. Alberto Cisterna, sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, indagato per il reato di corruzione in atti giudiziari dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha respinto oggi tutte le accuse dinanzi ai componenti della Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura. Sulla base di quanto è filtrato da Palazzo dei Marescialli, Cisterna ha esibito una memoria scritta. Lo scorso 3 novembre il Csm ha avviato un procedimento che servirà a stabilire se Cisterna dovrà essere trasferito d’ufficio. L’inchiesta che coinvolge il magistrato è scaturita dalle affermazioni rese dal collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice che ha sostenuto che il fratello Luciano Lo Giudice, avrebbe interessato Cisterna per ottenere la scarcerazione di un altro loro fratello, Maurizio.
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