Regione. Magno (PdL): “Trasformare le Comunità Montane in Unioni di Comuni”

Reggio Calabria. Nella direzione di immaginare misure che consentano di far fronte alle conseguenze della durissima crisi economica che ha colpito il nostro, così come numerosi altri Paesi dell’Unione Europea, si è reso necessario predisporre interventi di tale portata anche nel comparto degli Enti locali”. E’ quanto afferma il presidente della Commissione regionale “Riforme e Decentramento, Mario Magno (Pdl) che aggiunge: “Le due manovre finanziarie di cui al D. L. n. 78 del 2010 ed al D.L. n. 138 del 2011, contenenti provvedimenti volti alla riduzione dei costi generati dai piccoli Comuni ed orientati a garantire, entro il prossimo 31 dicembre, l’associazione di almeno due funzioni fondamentali o la costituzione di Unioni di Comuni, ne sono l’esempio lampante!” “Nella nostra Regione, la recente approvazione della proposta di legge che recepisce le indicazioni contenute nelle suddette manovre, statuendo soglie numeriche inferiori per i Comuni chiamati all’associazione di più funzioni fondamentali o alla costituzione delle Unioni, mira a soccorrere gli Enti locali chiamati ad un’innovazione ordinamentale così incisiva. In analoga direzione, muove una proposta di legge presentata dal sottoscritto – la 268/9 del 10/11/2011, assegnata alla V Commissione – che, modificando la L. R. n. 15 del 2006, ha come bbiettivo quello di proseguire l’opera di adeguamento della disciplina vigente al dettato del legislatore nazionale, prendendo atto – tuttavia – del dibattito che si è sviluppato in merito all’abolizione delle Comunità Montane”. “La mia iniziativa, infatti, pur nella consapevolezza della necessità di una riforma generale del settore, obiettivo ben perseguito dalla Giunta con la legge che punta alla creazione di un’Agenzia regionale con competenza in materia di forestazione e di sviluppo della montagna, mira – prosegue Magno – alla trasformazione delle attuali Comunità montane in Unioni di Comuni alle quali conferire tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, nonché il patrimonio ed il personale degli enti soppressi. Essa muove quindi dalla volontà di offrire un ulteriore occasione di riflessione all’interno del dibattito in corso, ma soprattutto uno strumento legislativo alternativo che consenta di meglio sostenere il percorso di riforma messo in atto della Giunta regionale. È chiaro, pertanto, come una tale proposta, che prevede la conseguente soppressione degli articoli della L. 15/2006 che richiamano modalità aggregative non più previste dalla legge o già sostanzialmente definanziate, è stimolata dalla volontà di non disperdere l’esperienza positiva delle Comunità Montane calabresi e vuole contribuire alla ricerca di percorsi utili allo sviluppo dei tanti Comuni di montagna della nostra regione. Con questo spirito, pertanto – conclude Magno – la offro alla valutazione dei colleghi consiglieri regionali, delle rappresentanze sindacali e delle Comunità Montane, sperando che se ne possano trarre spunti favorevoli per la discussione in atto e materia dalla quale trarre argomenti per un organica riforma regionale del patrimonio montano”.

 

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