Legge sulla fondazione Campanella. Battaglia (PD): “L’ennesimo provvedimento che dade sotto la mannaia dell’impugnazione del Governo”

Reggio Calabria. Ho sempre considerato una sconfitta la situazione in cui si può dire: “Io l’avevo detto”. Quindi, non insisterò più dello stretto necessario nel ricordare che ho votato contro la legge sulla Fondazione Campanella che il governo ha impugnato davanti la Corte Costiutuzionale. Ma, dato che continuo a credere che dagli errori si debba imparare per tentare di non ripeterli ritengo necessario riaprire la riflessione sul perché molti provvedimenti del Consiglio regionale della Calabria continuino a cadere sotto la mannaia dell’impugnazione logorando l’immagine della Calabria e della sua massima assemblea agli occhi di strutture delicatissime dello Stato. Per correttezza va premesso che le decisioni del governo nazionale in materia non sono mai frutto esclusivo di valutazioni politiche. Le leggi di tutte le Regioni italiane sono sottoposte a rigorosi controlli dai competenti uffici governativi e parte da questi controlli il primo alt quando le leggi presentano criticità. Il problema fondamentale, quindi, va affrontato in Calabria e non a Roma. E’ la Calabria a legiferare spesso in modo inadeguato e senza la scrupolosa osservanza di tutte le norme e non il Governo di Roma a contrapporsi per partito preso. Spesso, sono stati portati all’attenzione del Consiglio regionale – questo uno dei punti di fondo – provvedimenti di natura amministrativa che via via si complicano. E’ sbagliata l’idea che la legge possa superare e cancellare perfino situazioni di illegittimità. Accade che di fronte a difficoltà amministrative si ricorre alle proposte di legge per trovare soluzioni. E’ un’idea che si accompagna a quella ancora più sbagliata che la Regione abbia il potere di rispondere a qualsiasi aspettativa e che possa trovare sempre soluzioni ai problemi. C’è poi il cattivo vezzo per cui non si va troppo per il sottile nell’approvare talvolta anche provvedimenti incostituzionali per accontentare i propri elettori o gruppi di pressione consapevoli che tanto poi il governo li boccerà. E’ una pratica dannosa perché, insisto, toglie prestigio alla Regione e al suo Consiglio. Per tenere buono qualcuno si fanno più in generale gravi danni. La crisi che stiamo vivendo e i probabili processi che essa innescherà sono tali da dover costituire l’occasione per una trasparente operazione verità e un netto miglioramento delle capacità, anche legislative della nostra Regione. E’ uno dei piani sui quali si giocherà una partita importante direttamente connessa al futuro dei nostri territori e alla costruzione di classi dirigenti sempre più capaci del rigore necessario alla promozione dello sviluppo e dell’innovazione. Rimane il problema della Fondazione Campanella che viene da lontano e correttamente questo deve essere ricordato. In questo momento non so se c’è una soluzione che tenga conto del rispetto delle leggi ed anche del merito della questione, le due condizioni devono stare insieme e, soprattutto, devono essere esclusivamente funzionali alla Calabria ed ai Calabresi.

Avvocato Demetrio Battaglia – Consigliere regionale PD

 

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