Rende (Cosenza). In merito al Consiglio comunale di Rende di lunedì scorso, dedicato all’approvazione di alcune variazioni di bilancio con cui si prevedono, tra l’altro, maggiori entrate per finanziamenti provenienti dalla Regione Calabria, rilevo come la gestione politica in Calabria tra le forze di maggioranza e di opposizione sia solo la solita cartina di tornasole, come emerge dall’intervento del capogruppo del Partito Democratico, Sandro Principe, che nel suo intervento ha tenuto a ringraziare l’assessore regionale competente, Pino Gentile, annunciando che con le decine di milioni in arrivo dalla Regione si finanzierà la realizzazione del laghetto di Santa Chiara. Bene ha fatto il nostro capogruppo in Consiglio comunale, Spartaco Pupo, a votare contro un provvedimento che certifica il patto di potere trasversale e consociativo che su Rende esiste tra PD e PdL e di cui si cominciano a vedere gli effetti. Scopelliti e Gentile hanno fatto per Rende quello che il centrosinistra regionale guidato da Loiero non ha mai fatto in 5 anni, andando a recuperare il relativo APQ (Accordo di Programma Quadro) di cui sotto Loiero si erano perse le tracce. Il centrodestra regionale fa piovere danari su Rende per un’opera faraonica utile soltanto a valorizzare i terreni edificabili di quella zona ai fini della speculazione edilizia che evidentemente fa gola alle lobby del cemento politicamente trasversali. Tutto ciò è comprensibile se si pensa all’opposizione sterile e di facciata del capogruppo del PD in Consiglio regionale, ma è inaccettabile perché invece di trovare i fondi per le emergenze vere, come la costruzione del nuovo ponte sul Surdo, la rete idrica e fognante fatiscente, il recupero delle periferie abbandonate, si continua a pensare, nonostante la grave crisi, a investimenti nell’interesse esclusivo dell’iniziativa privata.
Livio Pietramale – Coordinatore cittadino di Futuro e Libertà per l’Italia a Rende