Catanzaro. “Questa non è stata la prima alluvione che ha riguardato la nostra città negli ultimi anni, bensì l’ottava, ma non sarà nemmeno l’ultima. Motivo per cui sollecitiamo l’Amministrazione comunale ad attenzionare il territorio nella sua interezza ed iniziare una serrata lotta all’abusivismo edilizio, che ha certamente giocato un ruolo determinante. Al contrario di chi, un po’ per sciacallaggio politico, un po’ per agire a tutti i costi da bastian contrario, ha ritenuto di utilizzare la tragedia di migliaia di cittadini per dare la colpa, a questa o a quell’altra Amministrazione, della drammatica situazione in cui il capoluogo ha versato negli ultimi due giorni, riteniamo, prima da cittadini che da amministratori, che questo non sia il momento per sterili proclami. La gente è stanca! Le zone della nostra città certamente più segnate dall’emergenza maltempo sono quelle a sud, tra cui Santo Janni e Cava: alcuni abitanti hanno dovuto passare la notte lontani dalle loro case, altri hanno trascorso l’intera giornata di ieri a ripulire le loro abitazioni dall’acqua, dal fango e dalla melma”. Lo affermano in un comunicato congiunto i consiglieri comunali Marco Polimeni e Luigi Levato, che proseguono: “Alcuni tempestivi interventi effettuati durante il pomeriggio di martedì, grazie ad una azione congiunta con l’ufficio “Gestione del territorio” del Comune di Catanzaro ed alla vicinanza del comando dei Vigili Urbani e dei Carabinieri del Comando di Santa Maria, come la pulizia di alcuni canali di deflusso dell’acqua in via Fiume Tacina (quartiere Cava) e la rimozione di alcuni accumuli di fango in tutti i quartieri interessati, hanno consentito, laddove possibile, quantomeno di limitare alcuni inevitabili danni. Situazioni drammatiche anche nel centro cittadino, per via di un cattivo deflusso dell’acqua strade come via Indipendenza e via Buccarelli, sono rimaste completamente allagate. All’ingresso della popolatissima via De Riso si è creata una sorta di imbuto, il livello dell’acqua fino a 70cm ha fatto sì che alcune macchine rimanessero in panne, ostruendo completamente l’accesso e l’uscita di altri autoveicoli a tutto un quartiere in cui risiedono oltre un migliaio di abitanti, scaturendo una situazione di estrema pericolosità.