Verona. Quarantacinque minuti di assedio. Questo il film visto al Bentegodi, dove il Verona è avanti di uno grazie a Pichlmann. Poca cosa la Reggina, che si è vista solo con un volenteroso Ragusa, unico a “disturbare” il sonno di Rafael. Un avvio veemente per i padroni di casa e gli amaranto sono costretti a difendersi, poi, al 7′ è Missiroli a spezzare la trama gialloblu e regalare un po’ di respiro alla difesa. E’ però un Verona padrone del campo, quello che gestisce il gioco e si impadronisce delle chiavi del centrocampo. Il primo quarto d’ora vede il fortino amaranto reggere bene gli attacchi del Verona, con un Hallfredsson in più, che mette apprensione in area. Prime minacce consistenti arrivano al 22′ con Gomez, pericoloso da pochi passi sotto porta. Viene intercettato da Emerson, che neutralizza il pericolo.
Le maglie della Reggina si vedono nella metà campo veronese al 26′, in un break con Rizzato che crossa per Bonazzoli: un calcio d’angolo la sintesi dell’offensiva. Si concretizza due minuti più tardi il vantaggio meritato del Verona. Gomez corre lungo l’out di destra, crossa e per Pichlmann è un istante fare l’uno a zero. Appoggia indisturbato di testa alle spalle di Marino. Continua l’assedio dopo il gol, e alla mezz’ora c’è solo il Verona in campo. Reggina che ha accusato il colpo e non riesce a guadagnare metri. Questo fino al 33′, quando Ragusa è pericoloso sotto porta, in anticipo su Mareco, ma la palla termina sul fondo. Il ragazzo ha voglia di far bene e prova a trascinare i compagni. Un minuto dopo entra per vie centrali, slalom fra tre avversari e finisce giù al limite dell’area. Niente punizione per l’arbitro.
Molla la presa il Verona, la Reggina negli ultimi 10 minuti prova a guadagnare campo ma non ci sono idee. Unica nota da segnare sul taccuino, un positivo Ragusa.
Fabiano Polimeni