Cosenza. Un concerto dedicato alla musica brasiliana, attraverso l’universo sonoro di autori come Antonio Carlos Jobim, Guinga, Chico Buarque, Edu Lobo, Pixinguinha. Ma anche un “raccontarsi” attraverso le proprie composizioni, per rendere omaggio ad una realtà – quella brasiliana – ricca di bellezza e contrasti sorprendenti. E’ il concerto di Stefania Tallini, pianista, compositrice e arrangiatrice tra le più raffinate e originali della scena jazzistica italiana e tra le più interessanti d’Europa, che giovedì prossimo 8 dicembre, alle ore 20,00, approderà al Teatro “Rendano” di Cosenza (nella Sala “Quintieri”) con il progetto “Atlantica saudade”, dedicato proprio alla musica del Brasile. Il concerto di Stefania Tallini rientra nella stagione cameristica del Teatro “Rendano” ed è promosso dal teatro di tradizione cosentino insieme al “Centro Jazz Calabria”. La carriera della pianista romana, di solida estrazione classica, ma, nel contempo, dalla forte personalità jazzistica, è punteggiata da alcune indovinate incisioni (sei i dischi al suo attivo, tra i quali spiccano “Dreams”, del 2005, “Maresìa”, del 2008 e l’ultimo “The illusionist”), ma anche da una serie di tappe e riconoscimenti importanti, come i concerti tenuti al Quirinale o la partecipazione, sempre al Quirinale, alla “Celebrazione Internazionale della Festa della Donna 2008” o, ancora, i concerti trasmessi dai più prestigiosi canali radiofonici, dalla “Deutschlandradio” di Berlino a Radio France, da Radio Brema fino alla Radio Vaticana. Alcuni suoi brani sono stati registrati da Enrico Pieranunzi (“December Waltz” e “When All Was Chet”) e da John Taylor e Diana Torto (“Deseo”). Inoltre, un altro suo brano,”“New Life”, è stato inserito nel Real Book italiano. Nel concerto di giovedì 8 dicembre al “Rendano” Stefania Tallini non sarà da sola, ma accompagnata da un’autentica sorpresa, l’enfante prodige Gioia Persichetti, giovanissima cantante di appena undici anni, ma già considerata vero e proprio talento della musica brasiliana in Italia, proiettata nel mondo del jazz samba e della bossa-nova a forti tinte jazz. Immersa negli ascolti continui del mondo musicale brasiliano, così ricco di fascino ed emozioni, grazie a suo padre – Gianluca Persichetti – che da più di un ventennio è profondo conoscitore e splendido esecutore della musica popolare verdeoro, Gioia si è appassionata a questa musica rubandone ogni magia, sensualità e profondità, per farne il suo mezzo espressivo più congeniale. Con la pronuncia portoghese perfetta di una piccola-grande artista che del portoghese non parla una parola, ma che quando ne canta i meravigliosi versi riesce a interpretarli con un’intensità tale da far pensare che ne intenda tutto il senso. Un motivo in più per non perdersi un concerto tutto da seguire nel quale la saudade brasiliana (la malinconia, la nostalgia o, per meglio dire, lo struggimento) costituisce uno dei connotati artistici più caratterizzanti.