Reggio Calabria. La Segreteria Regionale Ugl Agroforestale della Calabria già il 30 novembre ha espresso all’assessore al ramo, onorevole Trematerra, la propria contrarietà alla decisione di ricorrere alla Cassa Integrazione Straordinaria per mancanza di fondi per i lavoratori forestali. L’Ugl è contraria sia nel metodo che nel merito del provvedimento. Per il segretario regionale aggiunto, Guido Cordova Castellani, si tratta di una scelta profondamente ingiusta che colpisce un settore della cui primaria importanza ci si ricorda purtroppo solo in occasione delle calamità naturali, degli incendi boschivi e delle emergenze ambientali. La forestazione calabrese, nata dalle tragiche alluvioni degli anni ’50 e ’70, non è mai stata adeguatamente apprezzata e valorizzata. L’attuale crisi in cui si dibatte il settore è senza dubbio una crisi dovuta a carenze di indirizzo, gestione e controllo che adesso viene fatta ricadere sui lavoratori. Non si è mai registrato un provvedimento così forte verso il settore, con la CIGS per tutto il personale, compreso quello addetto agli Uffici Provinciali e sub-provinciali, così come gli addetti ai vivai, ai caselli, ai cantieri forestali etc. Lo scioglimento dell’Afor del 2007 da parte della Giunta Loiero è stato un salto nel buio, adesso la scelta della Giunta Scopelliti rischia di smantellare ed affossare un settore che andrebbe invece adeguatamente utilizzato. Va rilevato, come dal 2007 ad oggi non si è riusciti a riformare e rilanciare il settore e dare un futuro assetto all’Afor, dove, pur in assenza di pianta organica e pur essendo un ente in liquidazione, si è invece proceduto ad assunzioni di dirigenti, funzionari apicali ed impiegati con dubbie procedure concorsuali e sempre nell’Afor la classe politica a provveduto ad allocare i lavoratori provenienti dalle vicende del Fondo Sollievo ed ex- WHY-NOT. Si capisce quindi come il settore forestale anziché strumento operativo al servizio del territorio e dei calabresi sia stato nel tempo utilizzato come strumento ove allocare dirigenti ed altre figure e si capisce come questo possa aver portato all’attuale crisi economico-finanziaria degli Enti gestori. L’Ugl auspica un ripensamento da parte della Regione e chiede il ritiro del provvedimento che potrebbe anche presentare profili di illegittimità ed antisindacalità essendo stati i criteri e le modalità discusse e concordate in maniera discriminatoria.
Ugl Calabria Agroalimentare