Reggio Calabria. “Sul tema delle provvidenze a favore dei lavoratori e delle lavoratrici deceduti o gravemente invalidi a causa di incidenti sul lavoro era necessaria ed urgente una rivisitazione dei contenuti della legge”. E’ quanto afferma il segretario-questore del Consiglio regionale della Calabria Giovanni Nucera, illustrando le modifiche alla legge regionale n.11 del 26 febbraio 2011, che egli aveva allora proposto, approvate dal Consiglio regionale nel corso della sua ultima seduta. “Si tratta di modifiche ed integrazioni – spiega – che fissano nuove modalità e criteri per il riconoscimento a favore di lavoratori vittime o gravemente invalidi a causa di incidenti sul lavoro avvenuti in Calabria, o fuori dalla Calabria, ma che riguardano lavoratori residenti in regione, con l’indicazione che non si tratti di soggetti già ammessi a godere di prestazioni analoghe a quelle individuate dalla legge appena rivista. Sarebbe potuto, infatti, accadere che soggetti con i requisiti richiesti avrebbero potuto ottenere, in mancanza di specifiche indicazioni di legge, più contributi da diversi Enti”. “La più importante modifica introdotta – precisa Nucera – è relativa all’eliminazione dal novero dei soggetti beneficiari del convivente in rapporto di coppia non sancito dal matrimonio. Si tratta di un atto di chiarezza che ha eliminato un sottinteso e mai sancito riconoscimento delle coppie di fatto. Altre precisazioni – prosegue Nucera – hanno interessato i beneficiari del contributo che sono individuati nella categoria dei “lavoratori autonomi o subordinati che abbiano subito la perdita della capacità lavorativa nella misura pari al 100 per cento; il coniuge, i figli legittimi, naturali riconosciuti, adottivi e affiliati, oppure, in loro mancanza, i fratelli e le sorelle, minori d’età o fiscalmente a carico, dei lavoratori autonomi o subordinati deceduti a causa di incidente avvenuto sul luogo di lavoro”. “Un’ultima modifica, infine – conclude Nucera – riguarda l’assegnazione dei contributi, il cui ammontare non è stato modificato, meglio specificata ed individuata con la modifica dell’art. 4. Sono certo che tali modifiche rappresentino specularmente, senza assolutamente interferire con i contenuti e le finalità della legge, gli orientamenti che il centrodestra calabrese ha inteso, fin dal suo insediamento, perseguire per l’affermazione di valori cattolici e principi di civiltà che sono insiti nella nostra cultura e nella nostra tradizione”.