Per la Corte d’Appello di Reggio Calabria la pistola Walther P38 usata dai tedeschi nella II guerra mondiale non è arma da guerra

Reggio Calabria. Per la Corte di Appello di Reggio Calabria, composta dalla dottoressa Rosalia Gaeta, presidente, e dai dottori Daniele Cappuccio ed Antonio Napoli, consiglieri, la pisola Walther P38 di fabbricazione tedesca, usata dall’esercito del Terzo Reich, la Wehrmacht, e resa famosa dal cartone animato Lupin, non è arma da guerra ma arma comune da sparo.
A questa conclusione la Corte è giunta accogliendo l’appello del minore G. S. in cui il difensore, avvocato Antonino Napoli, aveva sostenuto che dall’esegesi sistematica delle leggi sulle armi non si poteva considerare la pistola semiautomatica Walther P 38, seppur non inserita nel Catalogo Nazionale delle Armi e avente calibro 9 x 21 Parabellum, arma da guerra.
Il minore G. S., ad un controllo del proprio quadri ciclo effettuato a Rosarno, era stato trovato in possesso dell’arma abilmente occultata nel cruscotto.
In seguito all’appello del difensore del minore, che era stato condannato dal GUP presso il Tribunale dei Minori a 3 anni e 4 mesi di reclusione, la Corte ha disposto la citazione del consulente della Polizia Scientifica che aveva effettuato, durante le indagini, gli accertamenti balistici.
All’esito dell’esame del consulente, il Procuratore Generale aveva chiesto la conferma della condanna del minore mentre l’Avvocato Antonino Napoli, aveva sostenuto che la Walther P 38, essendo una pistola semiautomatica, non poteva essere considerata arma da guerra anche perché, per come è emerso dall’esame del consulente balistico, vi sono in commercio pistole della stessa specie che, seppur ricalibrate, mantengono la stessa potenzialità offensiva e vengono considerate armi comuni da sparo. La difesa ha depositato anche uno studio sulle armi da guerra ed in particolare sul calibro 9×19 parabellum evidenziando che nel Catalogo Nazionale delle Armi dal 1979 sono state iscritte ben 11 armi aventi calibro 9×19 Parabellum, o Luger, con proiettilei piombo nudo
La Corte, accogliendo le argomentazioni difensive ha ridotto la pena a 2 anni e 4 mesi, concedendo al minore la sospensione condizionale, per detenzione di arma comune da sparo ed alla lettura del dispositivo ha, su istanza dell’avvocato Antonino Napoli, revocato la custodia cautelare in carcere al minore rimettendolo in libertà.

Exit mobile version