Taglio dei treni. Il comitato Corigliano in azione denuncia: “Da lunedì la Sibaritide isolata da Trenitalia”

Corigliano Calabro (Cosenza). Da lunedì prossimo, 12 dicembre, entreranno in vigore i nuovi orari delle linee di Trenitalia, che come di consuetudine cambiano a metà dell’ultimo mese dell’anno. Ma in realtà quello che prenderà il via lunedì è l’ennesimo, stavolta definitivo, “scippo” perpetrato ai danni dei cittadini-utenti calabresi, con particolare riferimento a quelli residenti sulla fascia ionica. E da comitato di cittadini operante sul territorio coriglianese, non possiamo che darne notizia e denunciare le ulteriori gravissime conseguenze per la nostra città che scaturiranno da drastici e irragionevoli tagli. È bene sapere, infatti, che da lunedì ben 21, o forse più, saranno le corse soppresse per mano delle Ferrovie dello Stato e dell’uscente governo Berlusconi, che avrebbe violentemente ridimensionato le risorse destinate al trasporto ferroviario per il 2012.
Basti pensare che lo “storico” treno Crotone-Milano, con cui i nostri padri e nonni si spostavano alla ricerca del lavoro al Nord italia (e che da circa un anno partiva da Reggio e non più da Crotone) è stato soppresso. Raggiungere il Centro Italia o, ancora peggio, il Nord Italia diventerà un’impresa titanica, a tutto vantaggio delle compagnie di trasporto su gomma. Inoltre, alcuni treni quotidianamente usati dai pendolari sono stati spostati di qualche minuto, giusto il tempo di renderli inutili ai pendolari stessi: prima arrivavano in orario mentre ora, poiché spostati, arriveranno troppo tardi.

Nel dettaglio, i treni che da lunedì si fermeranno sarebbero i seguenti:

Intercity notte 782 Reggio Calabria (13,55) – Milano (8,20);
Intercity notte 785 Milano Centrale (23,00) – Reggio Calabria (18,05);
Exp notte 891 Roma Termini (22,25) – Reggio Calabria (6,35);
Exp notte periodico 1665 Torino Porta Nuova (21,45) – Reggio Calabria (12,25);
Exp 1926 Palermo Centrale (14,32) – Milano Centrale (10,30);
Exp 1927 Milano Centrale (20,15) – Palermo Centrale (15,40);
Exp 1943 Torino Porta Nuova (20,05) – Palermo Centrale (17,40);
Exp notte 1951 Roma Termini (20,00) – Siracusa (7,00);
Exp notte 1964 Siracusa (22,00) – Roma Termini (9,00);
ES 9380 periodico Reggio Calabria (16,35) – Roma Termini (23,15);
ES 9386 periodico Reggio Calabria (16,25) – Roma Termini (23,15);
Exp 1594 periodico – auto al seguito Reggio Calabria (16,15) – Bolzano (10,10)
Exp 1595 periodico – auto al seguito Bolzano (18,47) – Reggio Calabria (10,55);
Exp notte 1641 periodico Milano centrale – (22,15) Crotone (13,50);
Exp notte 1644 periodico Crotone (18,25) – Milano Centrale (10,05);
Exp 1681 periodico auto al seguito Venezia Mestre (20,18) – Villa San Giovanni (10,55);
Exp 1682 periodico auto al seguito Villa San Giovanni (21,30) – Venezia Mestre (13,12);
Exp 1930 Palermo Centrale (15,32) – Venezia S. Lucia (11,18);
Exp 1931 Venezia S. Lucia (19,09) – Palermo centrale (1410);
IC 99061 periodico Roma Termini (12,39) – Palermo centrale (23,59);
IC 99062 periodico Palermo Centrale (12,00) – Roma Termini (23,21).
ES City 9816 Lecce (07,00) – Milano (16,25);
IC periodici notturni su Venezia (1576/1579) e su Milano (1616/1617 e 1657/1660).
EXP 951/956 (Lecce – Roma via Taranto)
ICN 788/789 (Lecce – Roma, una partenza alla settimana)
ES Frecciargento 9352/9359 (Lecce – Roma)
ES City periodici Frecciabianca (9828 Bari-Milano e 9817 Milano-Bari).

E così, per andare a Roma o Milano bisognerà cambiare treno circa 3-4 volte (spesso a orari assurdi o di notte) o, meglio ancora per le Ferrovie dello Stato, costringendo a prendere treni ad alta velocità da Paola o Sapri o Napoli, così da far lievitare i costi! Il tutto sembrerebbe quasi fatto ad arte per rendere il più possibile scomodo il viaggio ai cittadini, così gli stessi sarebbero costretti a non prendere più i treni e, a mo’ di circolo vizioso, si possano effettuare altri tagli visti gli scarsi introiti. Infine i pendolari, che con quei pochi treni regionali rimasti (le vecchie “lettorine” per intenderci) non potranno raggiungere le loro sedi di lavoro (vedasi Crotone o Catanzaro). Il tutto preannuncerebbe un prossimo ed eventuale taglio definitivo di importanti linee, ossia la loro chiusura, e tagli anche nel settore relativo alla manutenzione, con conseguenze per l’attuale personale che invece svolge un compito delicato e di straordinaria importanza tra difficoltà e peripezie quotidiane, e al quale va il nostro più sincero ringraziamento per il lavoro svolto sul territorio.
Nel denunciare questa situazione, pur consapevoli che nulla cambierà, prendiamo atto non solo del comportamento assunto da Trenitalia, ma soprattutto, e non è una novità, dell’assordante silenzio dei nostri cosiddetti “politici” ufficiali della città e del territorio, esponenti di partiti e rappresentanti istituzionali a tutti i livelli che pur a Corigliano e nella Sibaritide hanno preso voti. Così facendo, infatti, le stazioni ferroviarie della fascia ionica cosentina, Corigliano in primis, non rivestiranno definitivamente alcuna funzione per la comunità. Ma dove sono finiti i deputati, i consiglieri regionali, i consiglieri provinciali? Ecco perché occorre cambiare pagina, e farlo giorno per giorno, perché è davvero un’offesa alla decenza comune continuare a prendere in giro i cittadini, la gente comune, i lavoratori, i disoccupati, le famiglie, con sterili e periodici comunicati stampa su grandi infrastrutture e opere da realizzare chissà quando e a quali costi, mentre anche gli ultimi treni vanno via per non passare mai più.

Comitato “Corigliano in azione”

Exit mobile version