Reggio Calabria. Sembravano concluse le polemiche inerenti la questione del bilancio comunale ed invece la città dello Stretto torna a tremare. E’ di pochi giorni fa, infatti, la notizia della bocciatura da parte della Corte dei Conti del bilancio di previsione 2010. Ma per quanto drammatica si sia rivelata la condizione generale delle casse comunali nel corso di questi interminabili mesi – dati di fatto saltati agli occhi sia dell’amministrazione che dell’opposizione, i cui rappresentanti si sono alternati fino a questo momento in un lunghissimo botta e risposta – Reggio Calabria non è l’unica città a soffrire. Parola del sindaco Demetrio Arena che, carte alla mano, è voluto intervenire quest’oggi in conferenza stampa a Palazzo San Giorgio, punto nevralgico della città, appena macchiato del rosso delle stelle natalizie a salutare le vicine festività.
Su una cosa non c’è dubbio: è forte la sinergia tra il sindaco e il Dirigente del Settore Tributi e Finanze, Vincenzo Cuzzola, che giorno dopo giorno, ad ogni incontro con la stampa, appaiono sempre più vicini. Esordisce, infatti, Arena: “Tengo ad esprimere subito la mia solidarietà al dottore Cuzzola che sia è speso per la causa cittadina sin dal primo momento”. Il primo cittadino entra, poi, nel vivo dell’argomento: “Ho voluto portare qui oggi i documenti che riguardano le relazioni della Corte dei Conti ai comuni di Catanzaro e Cosenza che, così come noi, non attraversano un momento facile. Anzi, direi che la situazione è pressoché la stessa. Parlavo con Michele Traversa, un uomo di grande esperienza, che ha deciso di uscire allo scoperto e di dichiarare apertamente quanto mi aveva già detto in confidenza. Dice che vuole dimettersi da sindaco perché per i comuni non c’è alcuna speranza al momento. Ho provato a farlo ragionare sulle questioni politiche, sui malumori che questa scelta avrebbe portato tra i cittadini e lui mi ha risposto che prima o poi anche i cittadini avrebbero capito. Credo che sia importante aprire una riflessione: ciò che fa la differenza non è la condizione finanziaria, piuttosto credo che la differenza sia di tipo culturale e politica”. Espone le sue perplessità, Arena, non certo senza una certa rabbia: “La nostra è una cultura corrosiva e disgregante, promossa soprattutto da gruppi eterogenei che preferiscono porsi su posizioni di grande irresponsabilità. E’ questo tipo di cultura, tipicamente reggina, che rappresenta il vero cancro della nostra città. O siamo in grado di estirparlo con uno scatto di orgoglio per gli interessi della città e della comunità tutta o non ce la faremo e saremo la prima città dell’intero sistema Paese che crollerà. Ecco perché io, nel corso di ogni incontro, cerco di richiamare sempre tutti alla responsabilità. Sarà come dare dell’aspirina a chi, invece, avrebbe bisogno della chemio terapia probabilmente, ma non mi stancherò mai di farlo. Io noto che anche nei talk show di approfondimento politico lo scontro tra i dibattenti è di natura diversa perché è portato avanti con serenità”.
Detto questo, torna a puntualizzare su quanto è stato dichiarato nei giorni precedenti: “Partiamo dalla bufala sull’accisa dell’Enel. Noi avevamo detto, tempo addietro, che il bilancio del nostro Comune viaggiava con un deficit di 36 milioni. Abbiamo scoperto per fortuna, e non per intuizione, una norma del Decreto Milleproroghe che sancisce la possibilità da parte dei comuni di raddoppiare le accise. L’accisa dell’Enel è stato un atto dovuto, portato avanti per evitare di andare a toccare settori più delicati. Ho sentito l’Enel proprio in questi giorni, la quale mi ha detto che si è trattato di un aumento pari allo 0,01 per mille, quota graduata peraltro secondo i consumi. Qualora non ci fossimo comportati così, avremmo creato un ulteriore buco di 3 milioni circa. Mi chiedo, perché mettere in atto queste stangate quando, rispetto a questa condizione di sofferenza, sono persino a rischio gli stipendi? Il caso della raccolta della spazzatura è emblematico poiché si è trattato uno sciopero fuori dalle norme. Il danno chiaramente c’è ma bisogna ricostituire una gestione democratica, occorrono un’amministrazione e un sindacato efficienti perché è altrettanto chiaro che tra poco saremo costretti a scegliere tra la riduzione o lo scioglimento. Se non avremo possibilità di interloquire che succederà?”
Un’altra nota dolente è quella che riguarda gli istituti bancari: “Io, già dalla prima settimana del mio insediamento a Palazzo San Giorgio avevo iniziato a capire che la gestione tecnica delle finanze del Comune è stata impropria. Tuttavia bisogna pur dire che un grosso problema è rappresentato dal fatto che le banche non stanno concedendo credito. Questo colpisce anche le imprese che, non avendo più linee di credito, saltano e in maniera abbastanza subdola. Vi dico che un istituto di credito sta mettendo in crisi una grossa azienda nostra che non ha mai creato problemi alle banche. Al momento questa azienda si trova senza una linea di credito. Sarebbe interessante dunque, a proposito di area grigia della quale tanto si parla ultimamente, che alla fine si facesse una sintesi e una mappa per capire a chi realmente gli istituti di credito hanno concesso questi soldi”.
E anche per quanto riguarda il problema dell’acqua, un battaglia antica – così come da lui stesso specificato – tanto quanto l’ultima amministrazione Falcomatà: “Ho portato la questione in consiglio e non intendo sorvolare sul problema dell’acqua, tanto che sono fortemente intenzionato a discuterne con tutti i sindaci della Provincia. Ho cercato di convincere l’opposizione a fare questa battaglia insieme a me, ma loro di tutto questo non hanno più parlato”.
Non solo problemi di numeri, ma anche di isolamento dal resto del Paese, a causa dei pesanti tagli dei treni e dei voli, sul quale Arena risponde così: “Ho dato mandato agli avvocati di analizzare il contratto sul servizio tamburello che Trenitalia ci aveva promesso ma che qui non è mai arrivato. Vogliamo denunciarli per truffa, solo così forse riusciremo a riportare su Reggio la loro attenzione. Noi siamo comunque pronti a dimostrare che il nostro è uno dei servizi più redditizi”.
Rimanere fermi non giova, insomma, sotto qualunque punto di vista. Lo dice il Sindaco, sbattendo ogni tanto i pugni sul tavolo: “In un contesto in cui il sistema è esploso se stiamo fermi saremo i primi a cadere e a questo punto dobbiamo essere i primi a reagire di fronte al tentativo di isolamento della città. Le stiamo tentando tutte anche grazie al sostegno del Governato Giuseppe Scopelliti che a Roma sta conducendo importanti battaglie. La strategia dell’amministrazione – conclude – sarà quella di reagire. Abbiamo fatto un percorso ch nessun comune ha fatto in Italia. Vedremo a che punto siamo arrivati e se sarà necessario cominceremo ad incidere su settori delicati e importanti. Non ci interessano le polemiche sul Modello Reggio. Per noi quel modello non esiste, noi partiamo da zero. Abbiamo studiato una manovra che, mesi addietro, abbiamo descritto di lacrime e sangue per gli amministratori e così sarà”.
Piovono ancora lacrime e sangue, dunque. Sarà il tempo a decidere quali categorie sociali piangeranno di più, se gli amministratori o i cittadini.
Giulia Polito