Reggio Calabria. Apprendiamo con grande gioia la liberazione del nostro conterraneo Francesco Azzarà dopo una lunga e angosciante prigionia durata oltre quattro mesi e che ha tenuto tutti con il fiato sospeso soprattutto per l’esteso silenzio e la mancanza di informazioni sul suo stato di salute che in questi mesi aveva fatto presagire il peggio. Ci sentiamo in dovere di ringraziare Francesco per l’opera umanitaria svolta in un paese devastato dalla fame, dalla carestia e dalle perenni guerre che non risparmiano nemmeno donne e bambini. Paesi nei quali le lotte tra etnie, bande, gruppi di criminali sono costantemente favorite, e sarebbe scorretto non dirlo, da quei Paesi occidentali e dalla Cina che vendono loro armi affamando ed uccidendo di fatto milioni di persone. Ecco perché l’opera compiuta da Azzarà non deve essere commentata con un cinico e triste “se l’è andata a cercare”, come mi è spesso capitato di sentire in questi mesi in una città come la nostra in preda alla superficialità e ad un drammatico deficit culturale, ma dovrebbe servire da esempio a tutti coloro che vorrebbero rendere un po’ più utile la propria vita. Per questo ci sentiamo di dire grazie! Adesso è dovere delle istituzioni stare ancora vicino alla famiglia e a Francesco che sarà di certo provato da questi quattro mesi di inferno affinchè possa recuperare al più presto le forze fisiche e soprattutto psicologiche e gli possa essere consentito di raccontare quanto visto e vissuto in una delle terre più disgraziate dell’intero pianeta. Il nostro auspicio è che possa diventare un testimonial di queste emergenze affinchè si possa iniziare fin dalle scuole ad educare i bambini al rispetto del prossimo e ad aver coscienza di chi getta il nostro mondo nelle guerre più atroci per meri interessi finanziari. Avremo di certo che da imparare. Tutti, nessuno escluso.
Giuseppe Minnella – Segretario provinciale Msi Fiamma Tricolore