‘Ndrangheta. I Carabinieri e i Ros sequestrano il panificio “Pane Pizza e Fantasie”, gestito di fatto dalle donne di Nino Imerti e Domenico Condello

Reggio Calabria. Da questa mattina i militari del Ros, Reparto Anticrimine diretto dal tenente colonnello Stefano Russo, e del Comando Provinciale di Reggio Calabria diretto dal colonnello Pasquale Angelosanto, stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo emesso dalla Dda presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria a carico della società “Pane Pizza e Fantasie” s.r.l., operante nel settore della panificazione, in ordine al delitto di “intestazione fittizia”, previsto dall’art. 12 quinquies l. n. 356/92, aggravato dall’art. 7 l. n. 203/91, essendo stato accertato che l’assetto societario è – di fatto – riconducibile ai prossimi congiunti di Antonino Imerti, noto come il “nano feroce”, e Domenico Condello, latitante sin dal 1991, recentemente colpito da altro provvedimento emesso dalla DDA di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Reggio Nord” , peraltro dimostrativo del perdurante attivismo del sodalizio mafioso facente capo al latitante.

Nel corso dell’indagine è emerso che:
– sul piano formale, l’assetto societario fa capo ai congiunti Maddalena Martino e Giuseppe Martino, zii materni del latitante che, peraltro, nel corso di perquisizione domiciliare eseguita il 22 giugno scorso, erano stati trovati in possesso di euro 49.690,00 in denaro contante, euro 52.000,00 e lire 10.000.000 in buoni fruttiferi postali, in parte cointestati con Giuseppa Condello;
– Giuseppa Condello, moglie dell’Imerti, benché formalmente estranea all’attività, è il centro di imputazione delle responsabilità gestionali, intrattenendo relazioni sia con lo studio di consulenza commerciale sia con l’istituto di credito;
– Margherita Tegano e Caterina Condello, rispettivamente compagna e sorella del latitante, benché formalmente dipendenti, si interfacciano solo ed esclusivamente con Giuseppa Condello, che partecipa loro le decisioni assunte o da assumere;
– le tre donne hanno deciso di cedere a titolo definitivo l’attività.

Tutti questi elementi conferiscono corposità ed univocità al quadro indiziario raccolto e l’accertata sussistenza di fasi propedeutiche alla definitiva cessione dell’attività, in ultimo, ha imposto l’adozione, da parte della locale Dda, del provvedimento in urgenza.
Il provvedimento di sequesetro è un ulteriore segmento di un più ampio contesto investigativo portato avanti, con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria, dal Ros Reparto Anticrimine e dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri e che mira al raggiungimento di due obbiettivi interdipendenti:
– la cattura del latitante Domenico Condello, esponente mafioso di livello apicale della ‘ndrangheta, in grado di orientare le complessive strategie dell’organizzazione;
– la sistematica aggressione di tutte le attività riconducibili al gruppo criminale investigato, quale strumento di costante e progressivo depotenziamento della struttura di sostegno economico e logistico del latitante Domenico Condello.

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