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Cosenza. La Cgil contesta il dimensionamento scolastico: “Operazione irrazionale”

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Home Calabria Cosenza

Cosenza. La Cgil contesta il dimensionamento scolastico: “Operazione irrazionale”

by nim
21 Dicembre 2011
in Cosenza
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Cosenza. In merito al dimensionamento scolastico avvenuto in provincia di Cosenza e in particolar modo nella città dei Bruzi la Flc-Cgil di Cosenza ritiene che sia stata compiuta una operazione affrettata e irrazionale. Al di là della irragionevolezza della famigerata norma legge 111/2011 che prevede la costituzione di istituti comprensivi con 1000 alunni, c’è da dire che il sistema dell’istruzione della Provincia di Cosenza nell’ultimo triennio ha subito devastanti tagli che hanno fortemente ridotto l’offerta formativa. Ciò ha comportato un ridimensionamento significativo del ruolo della scuola statale ed ha prodotto un indebolimento progressivo del progetto didattico e formativo, riducendone la qualità. Dimensionamento vuol dire chiudere sedi scolastiche accorpandole ad altre, togliere le scuole dal territorio, creare istituti scolastici “mostri” la cui gestibilità è di dubbia efficacia. E’ ciò che è avvenuto in città: da 6 istituti comprensivi proposti in un primo momento si è arrivati, chissà dopo quale elaborazione didattica culturale, a deliberare 4 istituti comprensivi con circa 1600 alunni per istituto. Questo è il senso della operazione-dimensionamento che la Giunta ha imposto alla città e alla collettività scolastica che avrebbe invece bisogno di una politica costruttiva in tema di istruzione e non licenziando dirigenti scolastici e DSGA e ATA. La costituzione di istituti comprensivi deve nascere su una idea di progetto didattico che fa della continuità tra il primo e il secondo ciclo un punto qualificante dell’intera struttura formativa e non per mere ragioni di imposizioni personalistiche che hanno, di fatto, compromesso la tenuta di 6 autonomie scolstiche in città. La fretta con cui si è voluto addivenire all’attuale dimensionamento ci convince del fatto, come organizzazione sindacale, che non si è voluto tener conto nemmeno delle nuove disposizioni diramate dal Miinistero dell’Istruzione, Università e Ricerca in data 13 dicembre 2011 sulle modalità di applicazione della norma sul dimensionamento scolastico prevista dalla legge 111/2011. E’ bene ricordare che il parametro dimensionale dei 1000 alunni ha valore di media regionale e quindi nel piano di dimensionamento possono figurare anche istituti comprensivi con valori inferiori a quelli previsti dalla legge111/2011, purchè sia salvaguardata la media di riferimento regionale. Inoltre è posticipato al 31/01/2012 il termine per la predisposizione dei piani scolastici regionali. Come Flc-Cgil di Cosenza riteniamo che bisogna intervenire in provincia, ma in particolar modo in città, con più oculatezza sulle delibere già predisposte. Se la politica vuole può fare retromarcia e ridare al dimensionamento scolastico la sua giusta valenza didattica-pedagogica e salvaguardare più istituzioni scolastiche e non rispondere invece a criteri che indeboliscono il sitema pubblico dell’istruzione. Siamo ancora convinti che per il bene della scuola sia necessaria una rivisitazione dell’intera manovra sul dimensionamento e che al più presto si riapra un confronto tra la Provincia, i Comuni, le organizzazioni sindacali, le associazioni, le famiglie e tutti gli operatori della scuola per fare del dimensionamento non una sommatoria di edifici ma scuole vere pedagogicamente stabili e dalle solide fondamenta organizzative e didattiche.

Pino Assalone – Segretario Provinciale Flc-Cgil Cosenza

 

Tags: cgilCosenzadimensionamento scolasticopino assalone
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