Reggio Calabria. Affrontare, nelle competenti sedi politiche ed istituzionali, discussioni riguardanti il coinvolgimento di consiglieri in carica ed ex consiglieri in inchieste giudiziarie contro il crimine organizzato, chiedendo quantomeno chiarimenti su determinati atteggiamenti assunti da esponenti di primissimo piano della politica regionale e comunale nei confronti di noti personaggi di ‘ndrangheta, sarebbe stato, da parte dell’attuale Sindaco e di quello precedente, un concreto gesto d’amore nei confronti di Reggio e dei suoi cittadini. Specie oggi dopo l’ennesimo arresto eccellente di uno dei protagonisti del “modello Reggio”. Invece, si preferisce discutere esclusivamente di altro, crisi economica in testa, sforzandosi di distinguere nettamente le vicende amministrative e politiche da quelle giudiziarie e criminali, tentando addirittura di ridurre la crisi della maggioranza comunale (che ha definitivamente e responsabilmente archiviato Scopelliti, Arena e tutti i “superstiti” del modello Reggio) in mero mercimonio. In questo contesto, la città soffre, schiacciata da incapacità, corruzione, esasperato individualismo ed arrogante ignoranza. Per queste ragioni è necessario cambiare il presente, se si vuole sperare in un futuro migliore. Tranquillizzando Scopelliti ed Arena che, almeno da parte di Ethos, non esiste alcun complotto per distruggere o delegittimare la loro immagine (i due ci riescono benissimo da soli, senza l’aiuto di nessuno), ritenendo comunque che il modello Reggio sia giunto al termine anche per evidenti ragioni politiche, ciò che si ritiene prioritario è cambiare in fretta la classe dirigente. Non può essere un obiettivo a lunga scadenza, ma è imperativo che altre persone, competenti e libere, amministrino adesso, in questo momento, il nostro territorio. Questo straordinario e rapido cambiamento può avvenire soltanto se le parti sane di Reggio e della Calabria, pur nel pieno rispetto di tutte le diversità che formano la democrazia, ma, almeno in questa fase, senza alcuna distinzione ideologica, condividano un comune metodo di selezione dei propri rappresentanti ed un comune metodo di gestione della res pubblica, provando ad avviare il confronto su punti programmatici eticamente super partes: Bilancio Sociale, assunzioni ad evidenza pubblica anche nelle società partecipate, gestione e valorizzazione del personale per impedire il ricorso ad esperti esterni. Tre possibili strumenti per ridurre e controllare le spese, tenendo d’occhio anche la quantità e la qualità dei servizi erogati dall’Amministrazione ed impedendo, quindi, spiacevoli sorprese come i recenti rincari comunali sulle bollette dell’Enel.
Giuseppe Musarella – Presidente Ethos