Taurianova. Armi, tre arresti e due denunce dei Carabinieri

Taurianova (Reggio Calabria). Ieri alle prime ore del mattino, i Carabinieri della Compagnia di Taurianova, a seguito di perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Torino in ordine ad una vasta indagine nei confronti di personaggi collegati con la famiglia di ‘ndrangheta dei “Facchineri” di Cittanova, effettuata nelle provincie di Bologna, Torino e Reggio Calabria dal Comando Gruppo di Aosta, hanno eseguito diverse perquisizione in San Giorgio Morgeto. Durante le perquisizioni, all’interno di un capannone in contrada Don Paolo in San Giorgio Morgeto, in uso alla ditta “R.R. s.n.c. di Raso-Raffa”, i Carabinieri di Taurianova hanno rinvenuto una pistola semiautomatica; l’arma, avvolta da uno straccio, era nascosta all’interno di una cassetta in plastica di colore giallo, comunemente usata per il trasporto dell’uva ed accatastata insieme a numerose altre cassette dello stesso tipo. L’arma risultava priva di marca, in buono stato di manutenzione e dotata di caricatore contenente 7 cartucce cal. 7,63×25 Mauser; unitamente alla pistola sono state rinvenute 38 cartucce cal.7,63×25 Mauser e 7 cartucce cal.7,62×25 S&B, tutte in buono stato di conservazione.
A seguito della perquisizione ed individuati i soggetti aventi l’immediata disponibilità del capannone, sono stati tratti in arresto per detenzione abusiva di arma clandestina, detenzione abusiva di munizionamento e ricettazione: Michele Raffa, di 67 anni, Michele Salvatore Raffa, di 19 anni e Giorgio Raffa di 41 anni; sono stati altresì denunciati per gli stessi reati, Vincenzo Raffa di 35 anni, fratello di Giorgio Raffa, e Michele Raso, già colpito da provvedimento di fermo nell’ambito della stessa indagine dal Gruppo di Aosta. Vincenzo e Giorgio Raffa risultano altresì indagati, insieme a Romeo Tropiano di 49 anni ed altri esponenti vicini alla famiglia “Facchineri” residenti nelle provincie di Bologna ed Aosta, nell’ambito della stessa indagine, per delitti di estorsione ed associazione di stampo mafioso.
I tre arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Palmi in attesa di disposizioni dell’autorità giudiziaria.

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