Reggio Calabria. Malgrado il governo tecnico a guida Monti, la borsa di Milano continua ad arrancare e l’anno nuovo promette solo uno stillicidio fiscale e la riforma delle pensioni che toccherà tutte le generazioni venute al mondo dal 1952 in poi, intanto il discusso spread tra Btp italiani e Bond tedeschi viaggia sempre tra i 450 e poco più sopra i 500 punti e non accenna a frenare.
L’Istat, nel mese di novembre, ha rilevato l’incremento della forbice tra l’aumento delle retribuzioni contrattualmente previste (orarie) pari allo +1,5% e il livello d’inflazione su base annua pari al +3,3% con una differenza pari a 1,8 %. Un dato che, attualmente, è il più alto dal 1997. Infatti, i salari di novembre rispetto a ottobre sono rimasti inevitabilmente al palo.
Sempre l’Istat nello specifico ha evidenziato che nei principali macro settori, le retribuzioni orarie contrattuali del mese di novembre hanno registrato un incremento del 1,9%, mentre per i dipendenti del settore privato la variazione e a dir poco nulla così come per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che, invece, hanno registrato nel mese di novembre un incremento maggiore rispetto il novembre 2010 sono: lavorazione minerali non metalliferi, l’attività dei vigili del fuoco, il settore della gomma ed infine della plastica, in questi casi hanno registrato un +3,1%.
Il dato peggiore di tutti: circa 4,5 milioni di lavoratori italiani attende con fiducia, il rinnovo, nel proprio comparto del contratto nazionale. Infatti, sempre secondo il rilevamento Istat, a novembre 2011 si attende il rinnovo di 30 accordi contrattuali, di cui più della metà rientra nella categoria dei dipendenti pubblici pari al 31,4%. Mentre i tempi di rinnovo si sono quasi raddoppiati rispetto al novembre del 2010 che era di 13,4%, a novembre 2011 si è passati a 23,9 mesi.
La situazione economica si complica a seguito della distorsione finanziaria indotta dalla speculazione sui mercati e sulle valute, che non cessa di manifestare i suoi effetti peggiori, malgrado l’ingresso dei tecnici in campo – tanto osannati – , non frena la corsa verso la povertà di un paese come l’Italia che rimpiange la lira ed il caldo natale degli anni 90, infatti gli italiani decideranno di andare meno in giro (con l’autovettura) e comprare meno regali rispetto gli anni passati, probabilmente col caro benzina anche Santa Claus – Babbo Natale lascerà le renne in garage rimanendo in pantofole davanti al suo camino.
Infine gli auguri del Governo Monti: comprate Bot e Btp – come dire mettete un titolo di stato sotto l’albero.
Fabio Arichetta