Cosenza. Il consigliere regionale e commissario provinciale di Italia dei Valori, Mimmo Talarico, si è recato in visita presso la casa circondariale di Cosenza. Nel corso della visita ha incontrato il direttore dell’istituto, Filiberto Benevento e il comandante della Polizia penitenziaria, commissario Pietro Romano, i quali hanno accompagnato il consigliere nelle varie sezioni, presso gli ambulatori, nei laboratori e illustrato le varie attività educative e di socializzazione in essere nella struttura cosentina. Al termine dell’incontro il consigliere ha dichiarato che: “La casa circondariale di Cosenza presenta le negatività comuni a tutte le strutture penitenziarie del Paese: sovraffollamento e carenza di personale di Polizia. Basti dire che la struttura dovrebbe ospitare 209 persone, mentre allo stato ve ne sono ospitate 359 con conseguenze gravi di coabitazione in celle inevitabilmente troppo piccole. A tal proposito il recente provvedimento ”sfollacarceri” emanato dal nuovo Governo non muta nella maniera più assoluta la situazione esistente. Anche l’organico della polizia penitenziaria risulta essere sottodimensionato rispetto ai compiti e alle delicatissime funzioni da svolgere”. “Nonostante queste difficoltà – ha continuato Talarico – ho avuto modo di conoscere funzionari ed educatori motivati e competenti, animati da un grande senso di responsabilità. Ho colto in loro la volontà di perseguire, sia pure in condizioni difficili la missione della rieducazione sancita dalla nostra Costituzione. Non mancano, inoltre, le iniziative di formazione e di studio in raccordo con il mondo esterno. La struttura appare in buono stato fisico ed efficiente l’organizzazione generale. Colpisce – ha concluso il consigliere e commissario regionale di IdV – che a ridosso della cinta carceraria stia sorgendo un fabbricato a più piani destinato a civili abitazioni con vista sul campo sportivo e sulle aree di passeggio dei detenuti. Non credo che i costruttori e gli amministratori comunali, al momento del rilascio della concessione edilizia, siano stati ispirati da uno spirito di integrazione detenuti – società civile”.
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