Cassano allo Ionio. Il centrosinistra: “Il sindaco Gallo distante anni luce da correttezza, dignità politica, etica e moralità”

Cassano allo Ionio (Cosenza). Gianluca Gallo non finisce mai di stupire. Eletto sindaco, non si accontenta della carica che con grandissima generosità gli hanno assegnato i cassanesi e pensa alla carriera personale. Si presenta candidato consigliere regionale sapendo che la carica è incompatibile con quella di sindaco, viene eletto e azionando cavilli burocratici che violano chiare disposizioni legislative, mette in atto vergognose iniziative per conservare ambedue le cariche. Dopo diversi mesi, anche a seguito di pressioni politiche, interviene il Prefetto di Cosenza: Gallo, con tutta calma, invece di dimettersi, aziona la procedura per la decadenza da sindaco. Il Consiglio comunale, con lungaggine spudorata, impiega circa tre mesi per comunicare a Gallo che deve scegliere tra la carica di consigliere regionale e quella di sindaco. Gallo, incurante, continua per la sua strada calpestando leggi e regolamenti e, dimenticandosi della promessa “rivoluzione culturale”, partecipa in Consiglio regionale a far passare una norma che elimina le incompatibilità, la quale da subito è stata definita “legge vergogna” e che ha fatto rabbrividire tutti i costituzionalisti del Paese. La norma viene impugnata, anche per richiesta del Presidente della Giunta Regionale e Gallo con una grande “faccia di bronzo” continua imperterrito a stare seduto su due poltrone. La Corte Costituzionale discute l’impugnativa nell’udienza pubblica del 18/10/2011, decide l’illegittimità della “legge vergogna” il 21/11/2011, deposita la decisione il 23/11/2011, fa pubblicare la decisione nella Gazzetta Ufficiale del 30/11/2011 e Gallo, imperterrito, continua a fare il sindaco e il consigliere regionale. Dinanzi alle proteste del centrosinistra, dichiara di attendere la pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale sul BURC per assumere una decisione. Il Consiglio comunale, nonostante la precisa richiesta avanzata dai partiti del centrosinistra e nonostante la presenza di “tutori” della legge, si inginocchia dinanzi alla sua volontà e facendo sorridere tutta la comunità amministrativa della regione, a tutt’oggi, non ha azionato nessuna iniziativa per far rispettare le leggi del Paese. Il presidente del Consiglio regionale, dello stesso partito di Gallo, che gira in lungo e in largo la regione professando etica e legalità, fa finta di niente e consente a un suo consigliere regionale di violare spudoratamente le leggi italiane. Ora Gallo, sentendosi alle strette, invece di dimettersi, preferisce gabbare ancora una volta le coscienze della comunità e sfodera dal cilindro della sua “rivoluzione culturale” un’ultima invenzione: sperando nella sospensione della democrazia fa circolare la voce secondo la quale il Governo, a breve, emanerebbe un decreto che rinvierebbe le elezioni comunali della prossima primavera al 2013. Auspicando nell’immediato intervento del signor Prefetto di Cosenza e di quanti sono deputati al rispetto della democrazia e delle leggi del Paese – che ponga fine a questa “barzelletta” – sollecitiamo Gallo ad essere rispettoso delle leggi e soprattutto dei suoi cittadini, che con lui sono stati particolarmente generosi. Purtroppo l’etica, la moralità, la correttezza, la dignità politica ecc. ecc., sono valori che non appartengono a tutti… Certamente Gianluca Gallo con i suoi comportamenti, dimostra di essere lontano anni luce da questi.

PD, PSI, PSDI, RC, IDV, VERDI e SEL

 

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