Reggio Calabria. Sul futuro della società Acquereggine, che gestisce il sistema di depurazione delle acque, si è discusso, nel corso di una conferenza stampa, tenuta a Palazzo di Città dal Sindaco Demetrio Arena, alla presenza dell’Assessore ai Lavori Pubblici, Pasquale Morisani, di Vincenzo Criaco, commissario straordinario dell’ATO 5 e di Giampiero Abruzzo, Amministratore di Acqereggine. Il Sindaco Arena, nel corso del suo lungo e articolato intervento, ha subito affermato che il rapporto con la società Acquereggine continuerà, nonostante gravi momenti di difficoltà. “Abbiamo trascorso gran parte delle feste natalizie – ha esordito il Sindaco Arena – a discutere e risolvere aspetti di natura contrattuale con Acquereggine alla luce della legge Regionale che ha prorogato fino al 30 settembre le attività delle Ato. Ripartiamo – ha aggiunto – con la consapevolezza però che tutto il sistema con le società miste dovrà essere rivisto. Il sistema paese è crollato così come è crollato il sistema delle società miste in tutto il territorio nazionale perchè i Comuni non riescono a fronteggiare le spese stabilite dai contratti di servizio. La questione di Acquereggine assume un aspetto ancora più delicato in quanto la società si ritrova nel suo organico tanti nostri concittadini cui noi, responsabilmente, dobbiamo cercare di garantire la loro occupazione. Noi – prosegue – dobbiamo essere nelle condizioni di poter controllare gli standard qualitatitivi e quantitativi dei servizi erogati considerato che utilizziamo i soldi dei contribuenti, i quali hanno diritto di sapere come vengono spesi. La decisione della Regione Calabria di prorogare i servizi fino al 30 settembre, ha evitato al Comune di trovarsi, con il primo di gennaio, nelle condizioni di non poter più gestire la depurazione delle acque. Il Comune, aggiunge Arena – una volta comprese le necessità, ha preso un impegno con Acquereggine attraverso un piano finanziario in grado di garantire continuità nei pagamenti e, al tempo stesso, riattivare il normale ciclo di produzione fino al 30 di settembre in attesa di conoscere i propositi e le decisioni da parte della Regione”. Arena ha parlato anche del rapporto con Sorical, una società che è in crisi proprio perché i Comuni incontrano grosse difficoltà a pagare l’acqua. “Nonostante tutto – ha dichiarato Arena – il Comune con Sorical ha chiuso un accordo per il pregresso e gettato le basi per avere un rapporto contrattuale in grado di dare all’Amministrazione Comunale importanti garanzie e certezze sia sulla quantità di acqua che viene realmente fornita sia sugli investimenti messi in cantiere. La decisone di installare in entrata appositi contatori, ci darà così la possibilità di poter accertare, in qualsiasi momento, la quantità di acqua che la società di gestione fornisce alla città. Il dissalatore – conclude – che ha dato a circa 50.000 famiglie la possibilità di ricevere dai rubinetti delle loro case acqua non più salata, avrebbe dovuto essere una soluzione transitoria, in attesa dell’acqua del Menta. Tutto questo a contribuito a penalizzare fortemente il Comune sia per il consumo di energia elettrica sia per ciò che concerne il servizio di manutenzione i cui costi si aggirano intorno ai due milioni di euro l’anno”. Soddisfazione, per l’importante accordo raggiunto con Acquereggine. è stata espressa dall’Assessore Morisani, dal Commissario dell’Ato 5, Vincenzo Criaco e dall’Amministratore di Acquereggine, Giampiero Abruzzo.
L’accordo con Acquereggine, costa al Comune un impegno di 440 mila euro al mese per la manutenzione, mentre non sono state rese note le altre clausole dell’accordo. Una stoccata, invece, è stata rifilata alla precedente amministrazione provinciale guidata da Giuseppe Morabito. La provincia a guida centrosinistra, infatti, aveva dato un milione di euro ad Acquereggine al posto dei comuni morosi, ma aveva preteso la restituzione della somma (finora erano stati restituiti 700 mila euro) da quei Comuni. L’accordo siglato grazie al potere di mediazione della Prefettura, invece, ha visto il presidente Raffa impegnare 500 mila euro della Provincia, la quale ha condonato i 300 mila euro ai comuni. “Il guaio – ha detto il sindaco Arena riferendosi all’amministrazione Morabito – è quando gli enti hanno le casse piene e non spendono i soldi. L’ato di Crotone – ha proseguito – ha anticipato ben 9 milioni di euro ai comuni di quella provincia”.
Intanto però l’acqua continua a essere chiusa dalle 9 di sera fino alle 6 di mattina.
L’accordo con Acquereggine e il piano di rientro con Sorical sono due ottimi segnali, i reggini però al momento non possono abbandonare la bacchetta da rabdomante. L’acqua dei rubinetti resta “razionata” in gran parte della città. Finalmente questa mattina, dopo un mese di silenzio sull’argomento, una parola di chiarezza da parte dell’assessore Morisani, che sollecitato dalle domande dei cronisti ha ammesso: “L’acqua viene razionalizzata per mantenere il livello dei serbatoi e far sì che tutti i serbatoi prendano acqua. Una decisione assunta – ha proseguito – per sostituire quel problema ricorrente negli anni scorsi, ossia che c’erano zone che non avevano per nulla acqua”. Nulla di certo, invece, su quanto questa situazione si protrarrà ancora: a fronte di un monitoraggio voluto da Morisani, solo fra un mese, forse, si potrà sapere se e quando il razionamento finirà, o se invece proseguirà sine die.
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