Guardia di Finanza denuncia due bracconieri e sequestra un migliaio di volatili

Reggio Calabria. Importante azione di contrasto al bracconaggio conclusa dai finanzieri del Gruppo di Reggio Calabria i quali, nel primo pomeriggio del 2 gennaio scorso, hanno fatto luce su un inquietante traffico di volatili cacciati da due bracconieri in violazione delle norme a tutela dell’ambiente e della fauna protetta. L’attenzione dei militari, nel corso di un normale posto di controllo nella zona sud della città, è stata attirata dal nervosismo palesato da due soggetti fermati a bordo di un fuoristrada. Sospettando che sul veicolo vi potessero essere illecitamente occultate delle armi o della sostanza stupefacente, i finanzieri hanno proceduto alla perquisizione del mezzo scoprendo, in realtà, di essersi imbattuti in due bracconieri professionisti. Nascosti all’interno del fuoristrada, infatti, le fiamme gialle hanno rinvenuto una trentina di verzellini appena cacciati ed un esemplare della stessa specie custodito all’interno di una gabbietta, presumibilmente utilizzato come richiamo. Sul mezzo sono stati anche trovati e sequestrati gli strumenti utilizzati per la caccia di frodo, in particolare, una lunga rete, a maglie strette, di circa 20 mq..
I finanzieri hanno proceduto quindi alle perquisizioni presso le abitazioni dei soggetti fermati, peraltro privi di qualsivoglia licenza di caccia. Nel corso delle operazioni sono stati trovati, all’interno di un comune congelatore, 770 verzellini, 123 cardellini, 3 pettirossi e 29 fringuelli, per un totale di 925 esemplari unitamente ad altri 48 esemplari (45 cardellini e 3 verzellini) rinchiusi all’interno di alcune gabbiette di varie dimensioni.
Gli uccelli ancora in vita sono stati affidati in custodia al personale veterinario del Centro di Recupero Animali Selvatici di Messina, che avrà il compito di accertarne lo stato di salute verificando se, in particolare, essi siano stati sottoposti ad ulteriori maltrattamenti. È tradizione, infatti, tra i cacciatori di frodo di tali animali procedere all’accecamento degli esemplari al fine di accrescerne le capacità canore. Qualora gli accertamenti veterinari dovessero confermare tale sospetto, a carico dei due soggetti verranno accertate ulteriori responsabilità penalmente rilevanti.
L’attività investigativa, tutt’ora in corso, ha portato complessivamente al sequestro di 971 volatili appartenenti a specie protette ed alla denuncia dei due fermati M.D. di anni 40 e S.C. di anni 30 per i reati di attività abusiva di uccellaggione, cattura e abbattimento di esemplari di pettirosso (specie inserita nella “convenzione di Berna” in quanto a grave rischio di estinzione); cattura e caccia di animali nei confronti dei quali non è consentita la caccia.

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